Lavori strani

modificato 03:23 in Camper Bar
Girovagando su internet sono andato a cercare alcuni tipi di lavori strani che stanno nascendo negli ultimi anni. Il problema è che non c’è più una sicurezza stabile nel mondo del lavoro, quindi molti giovani laureati e non, si ritrovano a dover fare un lavoro non attinente alo studio che hanno seguito negli anni di formazione.

Ecco alcuni esempi professionali:

1) Falsario, consiste nel modificare foto e creare fotomontaggi irriconoscibili da un’eventuale foto vera, si hanno due rischi però, carenza di clientela e rischio di andare in prigione, cose che possono compensarsi a vicenda dato che in galera potresti trovare molti pù clienti rispetto all’esterno.

2) Eiaculatore di tori, di solito sono i veterinari a farlo, avete già capito di cosa si tratta, no? Ad un’allevatore di mucche conviene comprare in provetta lo sperma di un toro prestante anzichè allevarne uno per tutte le vacche….

3) Copiatore di assegni, lavoro molto palloso a mio avviso, si tratta di controllare tutti gli assegni incassati dalle banche, lo si fa nelle grandi città come Roma, si deve battere su tastiera il codice dell’assegno in modo che il computer possa verificare se si tratta di un’assegno falso o no, si lavora di notte. Testimonianze dicono che in una settimana il cervello dell’uomo riesce a leggere il codice dall’assegno, digitarlo su tastiera e contemporaneamente riuscire a parlare con i colleghi, siamo proprio una macchina interessante noi uomini!!!

4)Direttore generale di quotidiano, non ho ben capito, ma praticamente il capo di una redazione viaggia per tutta l’italia comprando giornali, ogni giorno è in una città diversa e controlla la tonalità di colore del quotidiano, preparato con telefonino ad infamare il direttore del giornale non’appena viene trovata una copia stampata con colori dbiaditi. Il fatto è che le prime e le ultime copie di un giornale sono più sbiadite di quelle centrali, allora dato che è impossibile prevedere in quale città il capo intenda fare il controllo, il direttore del giornale corrompe l’autista del boss, facendosi dire in quale città risiede. Una volta ricevuta la notizia il direttore deve fare in modo che le copie stampate correttamente vadano in quella zona.

5) Insegna vivente, un uomo passa la giornata lavorativa di 8 ore vestito da cameriere davanti al ristorante per publicizzarlo…. mama mia!

6) Controllore di piselli, trattasi di controllare con una lente d’ingrandimento dei piselli verdi che passano su di un tapirulan, si devono scartare i piselli neri. Lavoro che può dare problemi di vista una volta finite le 8 ore odierne.

7) Restauratore di nani da giardino, …. Mamma mia!

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  • modificato 03:23
    Becchino a Benares
    DESCRIZIONE DI UN MESTIERE

    Le pire sono molto vicine tra loro e ci si può avvicinare abbastanza; i cadaveri sono avvolti in un drappo giallo se di uomini, in uno rosso se donne. Quando viene acceso il fuoco, comincia a bruciare prima la parte centrale. Si vedono braccia e gambe che si staccano come se fossero legate con degli elastici. Il tronco rimane da una parte e il resto dall’altra. Dopo un po’ arrivo io, l’uomo che si occupa di bruciare i cadaveri. Buco il torace per far passare l’ossigeno e rinvigorire il fuoco. Riunisco al centro della pira, le varie parti del corpo che si sono staccate, per far continuare a bruciare tutto bene. A volte cadono dei piedi o braccia per terra, che poi io raduno e rimetto a bruciare, magari per errore nella pira del vicino. L’odore somiglia a quello del pollo alla brace.

    Non fa piacere ai familiari dei morti, che i turisti si fermino troppo a lungo ad osservare il rituale dei defunti che vengono bruciati sulle pire. È anche vietato fotografare.

    Per molti potrà essere uno spettacolo raccapricciante, quello di questi cadaveri che vengono infilzati e rigirati sulla pira, proprio come fanno tutti con la carne alla brace. Io sono il primo becchino di Benares, quindi dell’India.

    UN ANEDDOTO/ UN TRUCCO DEL MESTIERE

    Sulla destra del luogo delle cremazioni c’è anche un forno crematorio moderno, dove si paga molto meno, 600 rupie anzichè le 3.000 che servono per comprare la legna,

    ma la gente preferisce il rito antico, stima migliore la pira, con cui ci vogliono 3 o 4 ore per bruciare un cadavere, mentre nel crematorio tutto si conclude in 20 minuti.

    Molti anziani vengono a morire a Benares, "…e se hanno un buon karma," si dice," muoiono subito, altrimenti possono passare anche anni…"

    Nell’attesa della morte stazionano in una casa che si trova proprio accanto al luogo delle cremazioni. Qui vengono accompagnati i turisti a cui gli anziani chiedono un offerta per comprare la legna.

    "140 rupie al chilo." Dicono che costi la legna, e si se si offe meno, ad esempio 50 rupie,

    insistono per avere di più, e si arrabbiano anche.

    Strano modo di fare per uno che sta aspettando di morire.

    Sono come i baba (santoni nepalesi) turistici di Katmandù?

    Forse qui a Benares ci sono i "vecchi che attendono la morte" turistici?

    UN CONSIGLIO AI GIOVANI DAL BECCHINO DI BENARES:

    "Tu pensa a campare, che a te dopo morto ci penso io."

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