antica ricetta

modificato 13:56 in Camper Bar
Lo so che è brutto per uno che è una gattara, dentro e fuori, cyber e reale, pubblicare una ricetta del genere, ma da bravo Veneto non posso trascurare certi aspetti folkloristici della mia regione: più che per il lato meramente culinario la ricetta, che ho trovato in giro per la rete e tradotto al volo per i non veneti, è interessante perché rende bene il carattere del veneto medio, soprattutto nelle vecchie roccaforti del Veneto bianco.
Il testo è in dialetto vicentino ed è un po’ diverso dal veneziano, che è quello che siamo più abituati a sentire a teatro, al cinema ed alla televisione, e che peraltro è una lingua e non un dialetto.


Gato ala Vicentina

Se gavi’ deciso de farlo in tecia, ocore prima de tute che serche’ de vedare qualo ch’el ze’ quelo pi’ in carne, sperando de intivarghene uni che nol gai supera’ i do ani de eta’ e che la so parona la ve gabia fato on dispeto tempo indrio.
Na bona matina toli’ su el s-ciopo e ve’ fora bonora, disendo in casa ca ve’ ciapare on bigolo de aria fina. Mejo de tuto saria ch’el di prima gavesse fato na bela nevega’ da quela che resta par tera quindase di’. Apena ca ocie’ el gato in parola fe finta de gnan vedarlo; scondive de drio on canton, carghe’ el s-ciopo e fe quelo che gavi da fare. Portevelo casa rento la sporta de la spesa, par strada salude’ tuti e a chi che ve domanda cossa ca gh’in fe’ del s-ciopo, disighe ca si na’ a trarghe a on pantegan. Na volta riva’ casa sare’ ben el cancelo, ne’ in te l’orto e piche’ su s’on palo el gato, verzighe la pansa cofa’ on conejo e tireghe fora tute le buele teghendo da parte el figa’. Tajeghe via la testa e deghela al can. Scave’ desso na busa ne la neve, metive rento el gato e po coersila da novo. Ve’ in casa, meti’ in giassara el figa’ del gato in na scudela e ve’ in seciaro a lavarve le man fa Ponsio Pilato e po da l’osto a bevarve un goto. Al sabo ve confessarve e la domenega a tore la Comunion! Lasse’ el gato soto la neve par oto giorni, stasendo sempre tenti ch’el sia ben coerto e ch’el can resta liga’ a caena. Dodase ore prima de metarlo su in tecia tirelo fora da la busa e ch’ol ze’ deventa’ tenaro, pelelo e lavelo puito, lassandolo po’ taca’ a sgiossarse. Felo a tochiti e metili in ona piana co na siola, na carota, na gamba de seino, on spigolo o do de ajo, el tuto trita’, treghe rento anca do foje de doraro qualche gran de pevare e quatro-sinque de denevre, on spisigon de droghe e quanto sale ch’el basta. Neghelo de vin bianco pitosto seco e desso metilo in te la moscarola in caneva a marinarse par tuta la note. La matina scole’ i tochi de carne dal vin, sugheli puito e feli rosolare in onantian co’n poco de ojo. Co’ i ga’ ciapa’ a colore caveli via da l’onto e vode’ fora quelo che ze resta’, peste’ fina na siola, on pugneto de parsimolo e on spigolo de ajo, po meti’ tuto ne l’antian co’ na s-cianta de buro e ojo zontandoghe dele fojete de salvia e on rameto de rosmarin. Lasse’ sfritegare e po meti’ rento i tochi de gato. Dopo diese minuti buteghe insima anca quatro-sinque pomodori pela’ pena verti, o se no on poca de conserva. Missie’ col guciaro de legno, zonteghe on biciere de vin bianco e uno de rosso. Metighe su el coercio e fe’ cusinare par on’ora e mesa / do’, bagnando co del brodo se se suga massa. A la fine unighe el figa’ trita’, meti’ i tochi de gato col so pocieto sol piato e porteli in tola compagnandoli co’ la polenta calda. Disighe ch’el ze conejo nostran, sleva’ a erba e farinasso e vedari’ che rassa de figuron che fari’. Co’ i ga ben magna’ e bevu’, servighe, insieme co la graspeta, la novita’...


Questa ricetta è stata tratta da “La Cucina Vicentina” di Amedeo Sandri e Maurizio Fallopi.



Gatto alla vicentina


Se avete deciso di metterlo in pentola occorre prima di tutto che cerchiate di trovarne uno bello in carne, che non sia più vecchio di due anni, e la cui padrona via abbia fatto un bel dispetto tempo addietro.
Un buon mattino prendete il fucile ed uscite presto, dicendo che andate a prendere un po’ d’aria; l’ideale sarebbe che il giorno precedente fosse caduta una bella nevicata, di quelle che rimangono per terra per quindici giorni.
Appena vedete il gatto in questione fatte finta di non vederlo; nascondetevi dietro un angolo, caricate il fucile, e fatte quel che dovete fare. Portatevelo a casa dentro la borsa della spesa; per strada salutate tutti, e se qualcuno vi domanda che cosa fatte col fucile, rispondete che andate a sparare ad un topo.
Una volta arrivato a casa, chiudete bene il cancello, andate nell’orto e appendete il gatto ad un palo. Apritegli la pancia come si fa con un coniglio, e tirategli fuori tutte le budella tenendo da parte il fegato. Tagliategli via la testa e datela al cane.
Scavate adesso una buca nella neve, metteteci dentro il gatto e poi copritela di nuovo. Andate in casa, mettete nel frigo il fegato del gatto in una scodella, e andate al lavello per lavarvi le mani come Ponzio Pilato; e poi in osteria a berci su un bicchiere. Al sabato andate a confessarvi, e domenica andate a fare la Comunione!
Lasciate il gatto sotto la neve per otto giorni, stando sempre attenti che sia ben coperto e che il cane resti legato alla catena. Dodici ore prima di metterlo in padella tiratelo fuori dalla buca, e quando sarà tenero pelatelo e lavatelo bene, lasciandolo un poco appeso a sgocciolare. Fatelo in pezzetti e metteteli in una padella con una cipolla, una carota, una gamba di sedano, uno spicchio o due di aglio, tutto tritato. Aggiungete anche due foglie di alloro, qualche grano di pepe e quattro o cinque di ginepro, un pizzico di spezie e quanto sale che basta. Annegatelo nel vino bianco piuttosto secco, e poi mettetelo nella moscarola in cantina a marinare per tutta la notte.
Al mattino scolate i pezzi di carne dal vino, asciugateli bene, e fateli rosolare in un tegame con un poco d’olio. Quando avranno preso colore, tirateli fuori dall’olio e eliminate quello che resta rimane nella padella. Tritate finemente una cipolla, un pugnetto di prezzemolo e un spicchio d’aglio, poi mettete tutto nel tegame con un poco di burro ed olio, aggiungendovi delle foglioline di salvia e un rametto di rosmarino. Lasciate soffriggere e poi aggiungete i pezzi del gatto.
Dopo dieci minuti aggiungere anche quattro o cinque pomodori pelati, oppure un poco di conserva. Mescolate con il cucchiaio di legno, e aggiungetevi un bicchiere di vino bianco e uno di rosso. Metteteci sopra il coperchio e fate cucinare per un’ora e mezza o due, bagnando con del brodo se si asciuga troppo; alla fine, unire il fegato tritato.
Mettete i pezzi di gatto nel piatto, con il suo sugo, e portateli a tavola accompagnatoli con polenta calda.
Dite che é coniglio nostrano, allevato a erba e farinaccio, e vedrete che figurone farete.
Quando avranno ben mangiato e bevuto servite, assieme col grappino, la novità...

:cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool:

Commenti

  • modificato 13:56
    Beh....credo che a Genova si preparasse il " paciugo in agrodolce de levre de cop!"

    ma una pratica che ripudio, giusto come memoria al floklore, ma si ferma lì!

    Posso capire la FAME vera d'altri tempi....ma oggi no

    :lol: :D :D :D :D

    ciao
  • modificato 13:56
    eppure ti posso assicurare che fino a 4-5 anni fa conoscevo un contadino vicino a casa mia che si pappava tutti i gatti della zona, :grin: :grin:
    da quando è morto il paese si è ripopolato di gatti 8-) 8-)
  • modificato 13:56
    da che parte di vicenza abiti Ronny?????
  • modificato 13:56
    Ronnyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy,non scrivo nulla penso ti bastino questi :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o
    :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :D :D :D :D :D :D :D D :D :D :D :D :D :D :D :D
  • modificato 13:56
    [quote]zetros:
    da che parte di vicenza abiti Ronny?????[/quote]

    non vorrai mica venire a picchiarmi ???? non ho mai mangiato gatti e non mi permetterei mai di farlo :!:

    o per caso sei anche tu di vicenza ?? :cool:
  • modificato 13:56
    [quote]pimpa63:
    Ronnyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy,non scrivo nulla penso ti bastino questi :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o :-o
    :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :grin: :D :D :D :D :D :D :D D :D :D :D :D :D :D :D :D[/quote]

    :cool: :cool: :cool:
    ora mi aspetto il cazziatone da many ihihihiihihihihihih
    :-o :-o

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