ECCOLI I MAGHI DELLA FIAT

modificato 02:23 in Camper Bar
Copio ed incollo da Repubblica.it


Le concessionarie italiane spiazzate dalla concorrenza estera. Enormi differenze di prezzo e rischio paralisi per la nostra rete di vendita Panda a 4900 euro, Punto a 6400
Tutti a comprare in Germania
di VINCENZO BORGOMEO

Un'immagine sulla rottamazione dal sito Fiat.deSolo 4990 euro per una Panda, 6450 per una Grande Punto e 9.990 per una Bravo: no, non sono usate, ma nuove di zecca e con tre anni di garanzia. Questi i prezzi di listino Fiat in Germania dove sono stati appena lanciati gli incentivi statali: non c'è bisogno di essere grandi analisti per scoprirlo, basta andare un secondo sul sito www.fiat.de per verificare come il mondo dell'auto, in Italia, sia davvero sull'orlo del baratro.

E già perché se verranno confermate le prime indiscrezioni sugli incentivi che l'Italia si appresta a varare (si parla di 1000 euro a macchina) durante la riunione di oggi pomeriggio al Governo, significa che ci sarà un fiume di auto comprate in Germania e poi rivendute in Italia.

Oggi sul nostro mercato una Panda costa infatti nella migliore delle ipotesi (km0, promozione Fiat sommata a sconti della concessionaria), 8000 euro, una Grande Punto 10 mila e una Bravo 14 mila: differenze di prezzo da tre a cinquemila euro quindi con le stesse vetture vendute in Germania.

D'altra parte oggi è fin troppo facile andare in Germania, comprare un'auto e poi tornare in Italia, soprattutto per un operatore del settore che non avrà certo difficoltà - con la crisi che c'è - a ottenere auto con sconto rottamazione per poi rivenderle in Italia. E il rischio che le concessionarie italiane si trovino spiazzate ai danni degli importatori diventa reale. Non è vero infatti che per usufruire degli incentivi tedeschi debba occorra essere residenti in Germania come hanno riportato alcuni giornali e siti web: il regolamento della Ue lo vieta. Basta che l'acquirente dimostri che l'auto sia rottamata effettivamente e che sia stata posseduta da più di un anno.


Con queste premesse, insomma, diventa folle pensare che il nostro mercato dell'auto possa ripartire con un misero incentivo di 1000 euro. Come scrive infatti "Suddito" nel nostro blog: "Andate sul sito www.fiat.de cioè l'homepage del sito FIAT e guardate le offerte: fammi questi prezzi anche qui e vedi che la compro la macchina nuova".
Difficile, davvero difficile dargli torto. E allo stesso modo è difficile capire perché all'interno dell'Europa si debba avere una tale differenza di prezzi per lo stesso prodotto. Insomma siamo tornati di colpo agli anni Ottanta, al periodo che fece nascere il fenomeno degli 'importatori' paralleli e che trasformò il mercato dell'auto in Italia in una specie di Giungla senza regole e senza tutele per il consumatore.

Così oltre ad avere il problema della sovrapproduzione, dei conti in rosso, delle auto che non si vendono, ora le case automobilistiche in Italia dovranno fare i conti anche con i loro 'colleghi' degli altri mercati che inonderanno il nostro Paese di modelli a prezzi stracciati. E si troveranno di nuovo a gestire, come negli anni Ottanta, un enorme contenzioso per garanzie di auto a cui - per legge - sono obbligati a dare assistenza.


Due precisazioni:
1) Andare in Germania e comprare un'auto per un privato è complicato (tuttavia fattibile), ma per un grande dealer è semplicissimo e questo comporterà - se in Italia non vendono adottati incentivi simili a quelli tedeschi - inevitabilmente un flusso di auto provenienti della Germania.

2) I tedeschi ovviamente cercano di fare in modo che le automobili nuove trovino un acquirente tedesco e nello stesso tempo cercano di togliere dalla circolazione della Germania quelle inquinanti. Per questo nel regolamento dei loro incentivi hanno inserito la clausola che l'auto deve essere immatricolata in Germania da almeno un anno. Ma questa postilla nel regolamento della loro rottamazione è illegittima perché va contro la normativa UE (è successo la stessa cosa con il noleggio). E basta un primo, semplice, ricorso, per far crollare la fragile impalcatura messa in piedi dal governo tedesco e far arrivare questa rottamazione in mezza Europa.

Commenti

  • modificato 02:23
    gigi i classici furbi all'italiana,si pensa solo a straguadagnare, ma non si pensa ai poveri dipendenti che ci rimettno il lavoro,se le auto non vengono vendute,tanto cè lo stato che rimedia,che gli frega loro.
    comunque penso non sia solo la fiat in italia ma tutte le altre marche vendute in italia,lo so per certo di bmw e audi

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