[quote]zetros: [quote]CIUPPI: [quote]paride53: [quote]tank1949: Quello che non vedo e la stessa misura nel contestare a questo piuttosto che a quello l'azione ladrosa commessa sempre a descapito dei cittadini Italiani[/quote]
la mia misura e' la stessa, mi spiace. il problema e' queste cose non dovrebbero esistere io come cittadino non posso farlo e loro, di destra o sinistra che siano, non possono permetterselo proprio xche' nostri dipendenti: se io rubo dove lavoro vengo licenziata!! la cosa che mi fa piu' ridere e' che non e' immaginabile sentire delle persone di basso livello( sono di basso xche' pensano di poter prendere x deficenti gli italiani!) che dicono "ho una casa quasi regalata ma non ne sapevo niente" oppure "ho pagato un affitto ma era secondo la legge" e voi dite aspettiamo ancora tre anni..ma quanto dobbiamo aspettare ancora? questi personaggi se si dimettono rimangono sempre li', non si riesce a scollarli, e continuano a fare quello che hanno sempre fatto: i loro interessi!!questa e' la vera vergogna: noi gli permettiamo di rimanere!:( ..e' quel tipo di gente che deve sparire, non penso che fra i politici se ne possano salvare tanti..dopo un po' che iniziano a far parte della combricola diventano tutti uguali! [/quote]
semplice, non votarli![/quote]
Sono D'accordissimo con il tu ragionamento Pier ma ormai sta storia va avanti da piu di 50 anni e la professione del politico se la tramandano di padre in figlio sarebbe giusto non andare a votare ma allora o si sfascia tutto come stanno facendo in Grecia o si cambia stato e vita.Ma visto che dobbiamo comunque decidere su chi ci deve governare, in ogni uno di noi esiste la speranza che chi mettiamo sia di dx o di sx si comporti nella giusta maniera ,cosa che sistematicamente non accade Pero' la speranza e' l'ultima a morire Ciao Pier
NO sbagli perchè con questo sistema di voto non decidiamo noi chi mandare al governo; decidiamo una coalizione, un partito, ma gli uomini se li dividono tra loro e mettono chi vogliono loro.
Casa Nostra di Marco Lillo Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini. Ecco nomi e cifre dell'ultimo scandalo immobiliare Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino.
Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo.
Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall'ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti. L'Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un'elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo. Altra cosa ancora sono gli acquisti delle case dell'Ina ora finite a Generali e Pirelli. Questi colossi privati in alcuni casi si sono comportati come spietati alfieri del libero mercato.
Altre volte hanno fatto prezzi bassi per blocchi di appartamenti finiti poi a famiglie dai nomi noti come Mastella e Casini. Scelte discutibili per società quotate in Borsa come Pirelli e Generali che dovrebbero puntare solo al profitto e che, evidentemente, hanno pensato di fare gli interessi dei propri azionisti cedendo appartamenti ai politici e ai loro amici a valori bassi. Insomma, ci sono differenze radicali tra venditore privato e ente pubblico ma anche all'interno delle due categorie. Se non bisogna far di tutta l'erba un fascio però ci sono due cose che accomunano i protagonisti della nostra inchiesta: sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l'affitto e oggi per l'acquisto.
Inoltre nella maggioranza dei casi in quegli immobili sono entrati grazie a conoscenze, entrature e amicizie. Questa disparità di trattamento con i comuni mortali non è una novità. Emerse con violenza populista nel 1996 durante il primo Governo Prodi grazie alla campagna 'Affittopoli' de 'il Giornale' di Vittorio Feltri. Oggi quegli stessi immobili affittati dieci anni fa ad equo canone sono stati svenduti definitivamente e il privilegio è stato reso eterno.
Per fare qualche esempio: Lamberto Cardia, presidente Consob, pagava 1 milione e 100 mila lire al mese di affitto nel 1996 e ha comprato nel 2002 a 328 mila euro 10 vani e due posti auto a due passi dal Palaeur. Maura Cossutta, onorevole dei Comunisti Italiani, pagava 1 milione e 50 mila lire allora e compra nel 2004 quattro camere, due bagni e balconi a due passi da San Pietro a 165 mila euro. Franco Marini pagava 1 milione e 700 mila lire allora e compra nel 2007 a un milione di euro due piani ai Parioli. A rendere 'svendopoli' ancora più odiosa di 'affittopoli' c'è il peggioramento drastico del mercato della casa. Il trattamento di favore diventa un'offesa insopportabile per chi è costretto a combattere ogni giorno con l'ufficiale giudiziario che vuole sfrattarlo.
[quote]paride53: [quote]SalvoSA: Chiedo scusa ma a me queste generalizzazioni qualunquiste non piacciono.
Abbiamo un Ministro della Repubblica che si è dimesso perchè il poverino ha scoperto che "qualcuno" gli ha pagato per quasi due terzi un appartamentino del valore di un milione e mezzo di Euro.
Poi, nel tentativo di pareggiare i conti un giornalista padronale accusa D'alema di essere un falso moralista perchè occupava un appartamente di un ente pubblico pagando, a prezzo di equo canone, una miseria di affitto.
Bene, fu uno scandalo e D'alema, svergognato, cambiò casa.
Peccato che lo stesso giornalista padronale si sia dimenticato che il malcostume degli affitti favorevoli fa parte di tutti gli schieramernti politici, da Alemanno fino alla Lega che occupa a Milano uno stabile pagando meno di 9000 euro all'anno, quando nella zona gli affitti medi, equivalenti a quello che loro occupano, sono di circa 2000 EURO AL MESE. (Lega Nord, bandiera issata in Piazza XXIV Maggio per la modica cifra di 9.242 euro all'anno, dove il prezzo medio di affitto per i comuni mortali nella stessa zona oscilla intorno ai 2000 euro al mese.) http://milano.blogosfere.it/2007/10/affittopoli-a-milano-ecco-quanto-pagano-i-partiti.html
Leggo anche quassù delle generiche "tirate" contro i ladri, equiparando così gli uni agli altri.
Non è cosi, non si possono far pareggiare le pere con le mele, perchè una cosa è il malcostume che genera un privilegio e altra cosa è un tizio che compra casa con seicentomila Euro quando la stessa ne vale almeno il triplo, e purtroppo per lui non si tratta di un pagamento in nero fatto per non pagare le tasse, si tratta SOLDI SCIVOLATI NELLE TASCHE DEL VENDITORE CON ASSEGNI PAGATI DA GENTE CHE COL MINISTRO CI LAVORAVA, OTTENEVA COMMESSE PUBBLICHE.
Se non è corruzione questa potete pure continuare a minimizzare, se vi fa piacere, a confondere le mele con le pere.
[/quote]
Purtroppo Salvo anche i questo post ci fai capire per quale mano fai il tifo e non sbaglio se indico la sinistra ed i tempi non sospetti e nemmeno tanto lontani erano prorpio loro che ci facevano confondere le mele con le pere e ricorda che un'uomo di governo per far valere la sua onesta dovrebbe rinunciare anche a qualche previlegio come ad esempio avere una casa con afitto agevolato ed e' anche vero che poi la lasciata ma solo dopo essere stato scoperto altrimenti con tutta la sua onesta' abiterebbe sempre la' cn un' affitto irrisorio . Salvo mi voglio rifare ad una citazione del grande TOTO che diceva: GIRA GIRA IL CETRIOLO CADE SEMPRE NEL C.U.L.O DELL' ORTOLANO e gli ortolani in Italia credimi siamo in tanti ciao
[/quote]
Mi ritengo una persona libera che vota a sinistra quando lo ritiene giusto e non sempre è stato così, quindi "non faccio il tifo per nessuno a prescindere".
Chi mi conosce sa che dalla mia bocca sono spesso uscite parole di critica feroce anche nei confronti della sinistra o del csx. Prova ne sia che anche in questo topic ho definito il comportamento di D'Alema sull'affitto ad equo canone "vergognoso", e non mi risulta che altri votanti per la dx o il cdx abbiano fatto altrettanto nei confronti di coloro per i quali "tifano". Qualcuno ha detto qualche parolina sugli affitti della Lega a Milano o di Alemanno a Roma?
Invece sull'argomento preciso del topic, le dimissioni di Scajola, si preferisce parlare dell'affitto di D'alema, come se fosse l'unico e solo, nonostante vi avessi dimostrato che è un malcostume, deprecabilissimo e vergognoso, che passa per tutti i partiti. Ed io sono l'ultima persona idonea a difendere D'Alema, pensa un pò che lo chiamo "l'Andreotti di sinistra!". Evidentemente ciò non basta, perchè bisogna cercare pareggiare i conti: confondere le pere con le mele. Vedi un pò tu chi tifa e per chi
Libero tu di collocarmi dove meglio credi se questo ti aggrada, ma io sono e resto una persona liberaMENTE e LIBERALmente di sinistra.
prima di parlare di affitti agevoalti magari aspettiamo un pochino visto che ora assieme a tanti di dx stanno arrivando anche quelli di sx copme bersani e la bindi. Come sempre sostenuto questi professionisti della politica, di giorno litigano e sbraitano ed alla sera mangiano e vanno a letto assieme. A volte mi auguro davvero di fare la fine della grecia sperando che poi si possa rinascere con gente più seria ed in grado di fare davvero gli interessi del paese.
Il cognato, Anemone e l'appalto per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur
Bondi lo scelse come direttore del restauro
Il ministro della Cultura Sandro Bondi (Ap) ROMA - Intrecci di società, consulenze, nomine ministeriali. Le nuove carte dell'inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi raccontano la carriera del cognato di Guido Bertolaso, Francesco Piermarini, 52 anni, svelano i suoi rapporti con Diego Anemone. E soprattutto ricostruiscono l'ascesa di Riccardo Miccichè, 36 anni, che con lui ebbe l'incarico di «rappresentante della struttura» al G8 de La Maddalena. Risulta essere ingegnere, ma nel suo curriculum c'è la partecipazione alla società Modu's Atelier «che ha come oggetto l'attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino». Eppure, dopo aver seguito i lavori in Sardegna, ha ottenuto un altro incarico prestigioso: il 22 dicembre scorso il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi lo ha nominato «direttore dei lavori» per il restauro degli Uffizi con un costo di 29 milioni e mezzo di euro. Non è l'unica «anomalia» denunciata nell'informativa dei carabinieri del Ros. Il fratello di Miccichè è infatti responsabile tecnico dell'impresa Giusylenia «inserita in un contesto criminale finalizzato alla gestione dei lavori pubblici» e collegata in passato a Bernardo Provenzano. La moglie del capo della Protezione civile Gloria Piermarini non è dunque l'unica ad aver beneficiato degli incarichi di Anemone. Gli investigatori stano cercando di ricostruire eventuali altri legami con il costruttore accusato di essere ai vertici della «cricca». E vogliono anche scoprire in base a quali criteri Miccichè abbia ottenuto due nomine di tale prestigio. In precedenza era stato soltanto «unico componente del consiglio di amministrazione della società "Erbe medicinali Sicilia srl", specializzata nella preparazione dei terreni per la coltivazione delle erbe e piante officinali».
La coppia al G8 Scrivono i carabinieri nella relazione consegnata ai magistrati di Firenze: «Riccardo Miccichè, durante l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, ha avuto in uso un'utenza intestata all'impresa "Ing. Raffaello Pellegrini srl" con sede in Cagliari, impegnata in lavori di subappalto per conto della Consortile Maddalena riferibile a Diego Anemone. Analogamente Francesco Piermarini ha avuto in uso un'altra utenza intestata all'impresa Pellegrini». Quando si decide di spostare il vertice internazionale Piermarini, durante alcuni colloqui telefonici che vengono intercettati, dice che resterà in Sardegna «fino a luglio e poi si va in Abruzzo». Miccichè approda invece a Firenze. Il 27 novembre 2009 un'ordinanza della presidenza del Consiglio ha inserito il restauro degli Uffizi nel programma per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Fabio De Santis, il provveditore della Toscana tuttora in carcere «raccomanda la sostituzione dei vertici della stazione appaltante con altri elementi di grandissima esperienza». La decisione passa al ministro per i Beni Culturali.
La scelta di Bondi La sera del 22 dicembre 2009 «Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci la distribuzione degli incarichi: Mauro Della Giovampaola "soggetto attuatore", Enrico Bentivoglio "responsabile unico del procedimento", Riccardo Miccichè "direttore dei lavori". Al telefono commenta "Mi sembra una buona squadra"». La sera successiva De Santis parla con Bentivoglio che «comincia col lamentarsi di della Giovampaola e poi parla di Miccichè». Bentivoglio: Tu lo sai chi hanno nominato direttore dei lavori? Il siciliano De Santis: Miccichè? Non ci posso credere! Bentivoglio: Sì... «di comprovata esperienza e professionalità»... lui, è lui De Santis: quando lo vedo gli dico: siamo proprio dei cazzari guarda, siete proprio dei cazzari... andate in giro a rompere il c... Bentivoglio: Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi... abbiamo fatto la riunione l'altro giorno... siamo tornati in treno... c'era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto "Salvo ma siamo sicuri di coso, qua del siciliano?" "Sì, non ti preoccupare... poi io c'ho un fatto personale che tu non c'hai". Dico: "Tutto il rispetto perché è una persona in gambissima, ma a gestire un lavoro del genere... De Santis: È un bordello aho! I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche. E nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori agli Uffizi». Non solo.
Il pizzino di Provenzano Già nel marzo scorso sono emersi possibili collegamenti con Cosa nostra. «Il dato che si ritiene meritevole di approfondimento investigativo — sottolinea il Ros — è costituito dal fatto che il fratello Fabrizio ricopre la carica di responsabile tecnico della Giusylena operante nel settore degli appalti pubblici il cui amministratore e socio di maggioranza è Antonio De Francisci». Non solo: «In occasione dell'arresto di Giovanni Brusca, avvenuto in provincia di Agrigento nel 2006, gli fu sequestrato un appunto dattiloscritto che lo stesso ha riferito essergli pervenuto da Bernardo Provenzano, all'epoca latitante e riguardante "Lavoro De Francisci". Brusca ha chiarito a verbale: "Mi riferisco a quello che ha fatto lavori nel paese di Corleone. Questo qua ha uscito la tangente e io per come sono stati, glieli ho fatti avere a Bagarella». Adesso bisognerà comprendere chi è perché, nonostante questi rapporti, Miccichè sia stato scelto prima per il G8 e poi per gli Uffizi».
Le società di Piermarini Gli accertamenti si incrociano con quelli che riguardano Piermarini. Dopo la scoperta della consulenza affidata da Anemone alla moglie di Bertolaso si stanno verificando gli incarichi ottenuti dalle sue società. Dopo aver avviato la messa in liquidazione la "Ecorescue International srl", nata nel 2005 «per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e oggi», l'ingegnere «risulta socio al 94 per cento e amministratore unico della società Flumen Urbis con sede in Roma, costituita nel 2005 con un capitale sociale di 10.000,00 euro e avente come oggetto sociale, oltre la compravendita di beni immobili, anche l'esercizio di attività turistiche, alberghiere, di ristorazione, ricreative, culturali ed i servizi connessi a quanto sopra oltre che di tutti i servizi destinati alla organizzazione e realizzazione di convegni, congressi, conferenze, esposizioni mostre nonché quelli per l'organizzazione e la gestione di manifestazioni culturali anche per conto terzi ed anche ricercando e fornendo sponsorizzazioni. La rimanente quota di partecipazione del 6 per cento del capitale sociale è detenuta dalla Lethis srl».
[quote]SalvoSA: Dai Gigi.... mica vorai mettere queste "sciocchezze" affianco al gravissimo problema dell'affitto ad equo canone di D'alema?
Buona domenica [/quote]
touchè! oin effetti le due cose non hanno la medesima gravità, secondo me anche se è sempre un approffittare della posizione, della carica. Come se ne avessero bisogno per giunta. Buona domenica anche a te
Commenti
[quote]CIUPPI:
[quote]paride53:
[quote]tank1949:
Quello che non vedo e la stessa misura nel contestare a questo piuttosto che a quello l'azione ladrosa commessa sempre a descapito dei cittadini Italiani[/quote]
la mia misura e' la stessa, mi spiace.
il problema e' queste cose non dovrebbero esistere io come cittadino non posso farlo e loro, di destra o sinistra che siano, non possono permetterselo proprio xche' nostri dipendenti: se io rubo dove lavoro vengo licenziata!!
la cosa che mi fa piu' ridere e' che non e' immaginabile sentire delle persone di basso livello( sono di basso xche' pensano di poter prendere x deficenti gli italiani!) che dicono "ho una casa quasi regalata ma non ne sapevo niente" oppure "ho pagato un affitto ma era secondo la legge" e voi dite aspettiamo ancora tre anni..ma quanto dobbiamo aspettare ancora?
questi personaggi se si dimettono rimangono sempre li', non si riesce a scollarli, e continuano a fare quello che hanno sempre fatto: i loro interessi!!questa e' la vera vergogna: noi gli permettiamo di rimanere!:( ..e' quel tipo di gente che deve sparire, non penso che fra i politici se ne possano salvare tanti..dopo un po' che iniziano a far parte della combricola diventano tutti uguali! [/quote]
semplice, non votarli![/quote]
Sono D'accordissimo con il tu ragionamento Pier ma ormai sta storia va avanti da piu di 50 anni e la professione del politico se la tramandano di padre in figlio sarebbe giusto non andare a votare ma allora o si sfascia tutto come stanno facendo in Grecia o si cambia stato e vita.Ma visto che dobbiamo comunque decidere su chi ci deve governare, in ogni uno di noi esiste la speranza che chi mettiamo sia di dx o di sx si comporti nella giusta maniera ,cosa che sistematicamente non accade Pero' la speranza e' l'ultima a morire
Ciao Pier
Casa Nostra
di Marco Lillo
Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini. Ecco nomi e cifre dell'ultimo scandalo immobiliare
Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino.
Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo.
Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall'ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti. L'Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un'elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo. Altra cosa ancora sono gli acquisti delle case dell'Ina ora finite a Generali e Pirelli. Questi colossi privati in alcuni casi si sono comportati come spietati alfieri del libero mercato.
Altre volte hanno fatto prezzi bassi per blocchi di appartamenti finiti poi a famiglie dai nomi noti come Mastella e Casini. Scelte discutibili per società quotate in Borsa come Pirelli e Generali che dovrebbero puntare solo al profitto e che, evidentemente, hanno pensato di fare gli interessi dei propri azionisti cedendo appartamenti ai politici e ai loro amici a valori bassi. Insomma, ci sono differenze radicali tra venditore privato e ente pubblico ma anche all'interno delle due categorie. Se non bisogna far di tutta l'erba un fascio però ci sono due cose che accomunano i protagonisti della nostra inchiesta: sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l'affitto e oggi per l'acquisto.
Inoltre nella maggioranza dei casi in quegli immobili sono entrati grazie a conoscenze, entrature e amicizie. Questa disparità di trattamento con i comuni mortali non è una novità. Emerse con violenza populista nel 1996 durante il primo Governo Prodi grazie alla campagna 'Affittopoli' de 'il Giornale' di Vittorio Feltri. Oggi quegli stessi immobili affittati dieci anni fa ad equo canone sono stati svenduti definitivamente e il privilegio è stato reso eterno.
Per fare qualche esempio: Lamberto Cardia, presidente Consob, pagava 1 milione e 100 mila lire al mese di affitto nel 1996 e ha comprato nel 2002 a 328 mila euro 10 vani e due posti auto a due passi dal Palaeur. Maura Cossutta, onorevole dei Comunisti Italiani, pagava 1 milione e 50 mila lire allora e compra nel 2004 quattro camere, due bagni e balconi a due passi da San Pietro a 165 mila euro. Franco Marini pagava 1 milione e 700 mila lire allora e compra nel 2007 a un milione di euro due piani ai Parioli. A rendere 'svendopoli' ancora più odiosa di 'affittopoli' c'è il peggioramento drastico del mercato della casa. Il trattamento di favore diventa un'offesa insopportabile per chi è costretto a combattere ogni giorno con l'ufficiale giudiziario che vuole sfrattarlo.
[url=http://www.viaclitunno16.com/]clicca qui[/url]
[quote]SalvoSA:
Chiedo scusa ma a me queste generalizzazioni qualunquiste non piacciono.
Abbiamo un Ministro della Repubblica che si è dimesso perchè il poverino ha scoperto che "qualcuno" gli ha pagato per quasi due terzi un appartamentino del valore di un milione e mezzo di Euro.
Poi, nel tentativo di pareggiare i conti un giornalista padronale accusa D'alema di essere un falso moralista perchè occupava un appartamente di un ente pubblico pagando, a prezzo di equo canone, una miseria di affitto.
Bene, fu uno scandalo e D'alema, svergognato, cambiò casa.
Peccato che lo stesso giornalista padronale si sia dimenticato che il malcostume degli affitti favorevoli fa parte di tutti gli schieramernti politici, da Alemanno fino alla Lega che occupa a Milano uno stabile pagando meno di 9000 euro all'anno, quando nella zona gli affitti medi, equivalenti a quello che loro occupano, sono di circa 2000 EURO AL MESE.
(Lega Nord, bandiera issata in Piazza XXIV Maggio per la modica cifra di 9.242 euro all'anno, dove il prezzo medio di affitto per i comuni mortali nella stessa zona oscilla intorno ai 2000 euro al mese.)
http://milano.blogosfere.it/2007/10/affittopoli-a-milano-ecco-quanto-pagano-i-partiti.html
Leggo anche quassù delle generiche "tirate" contro i ladri, equiparando così gli uni agli altri.
Non è cosi, non si possono far pareggiare le pere con le mele, perchè una cosa è il malcostume che genera un privilegio e altra cosa è un tizio che compra casa con seicentomila Euro quando la stessa ne vale almeno il triplo, e purtroppo per lui non si tratta di un pagamento in nero fatto per non pagare le tasse, si tratta SOLDI SCIVOLATI NELLE TASCHE DEL VENDITORE CON ASSEGNI PAGATI DA GENTE CHE COL MINISTRO CI LAVORAVA, OTTENEVA COMMESSE PUBBLICHE.
Se non è corruzione questa potete pure continuare a minimizzare, se vi fa piacere, a confondere le mele con le pere.
[/quote]
Purtroppo Salvo anche i questo post ci fai capire per quale mano fai il tifo e non sbaglio se indico la sinistra ed i tempi non sospetti e nemmeno tanto lontani erano prorpio loro che ci facevano confondere le mele con le pere e ricorda che un'uomo di governo per far valere la sua onesta dovrebbe rinunciare anche a qualche previlegio come ad esempio avere una casa con afitto agevolato ed e' anche vero che poi la lasciata ma solo dopo essere stato scoperto altrimenti con tutta la sua onesta' abiterebbe sempre la' cn un' affitto irrisorio .
Salvo mi voglio rifare ad una citazione del grande TOTO che diceva:
GIRA GIRA IL CETRIOLO CADE SEMPRE NEL C.U.L.O DELL' ORTOLANO
e gli ortolani in Italia credimi siamo in tanti
ciao
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Mi ritengo una persona libera che vota a sinistra quando lo ritiene giusto e non sempre è stato così, quindi "non faccio il tifo per nessuno a prescindere".
Chi mi conosce sa che dalla mia bocca sono spesso uscite parole di critica feroce anche nei confronti della sinistra o del csx.
Prova ne sia che anche in questo topic ho definito il comportamento di D'Alema sull'affitto ad equo canone "vergognoso", e non mi risulta che altri votanti per la dx o il cdx abbiano fatto altrettanto nei confronti di coloro per i quali "tifano".
Qualcuno ha detto qualche parolina sugli affitti della Lega a Milano o di Alemanno a Roma?
Invece sull'argomento preciso del topic, le dimissioni di Scajola, si preferisce parlare dell'affitto di D'alema, come se fosse l'unico e solo, nonostante vi avessi dimostrato che è un malcostume, deprecabilissimo e vergognoso, che passa per tutti i partiti.
Ed io sono l'ultima persona idonea a difendere D'Alema, pensa un pò che lo chiamo "l'Andreotti di sinistra!".
Evidentemente ciò non basta, perchè bisogna cercare pareggiare i conti: confondere le pere con le mele.
Vedi un pò tu chi tifa e per chi
Libero tu di collocarmi dove meglio credi se questo ti aggrada, ma io sono e resto una persona liberaMENTE e LIBERALmente di sinistra.
Come sempre sostenuto questi professionisti della politica, di giorno litigano e sbraitano ed alla sera mangiano e vanno a letto assieme.
A volte mi auguro davvero di fare la fine della grecia sperando che poi si possa rinascere con gente più seria ed in grado di fare davvero gli interessi del paese.
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
LE CARTE DELL'INCHIESTA
Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur
Bondi lo scelse come direttore del restauro
Il ministro della Cultura Sandro Bondi (Ap)
ROMA - Intrecci di società, consulenze, nomine ministeriali. Le nuove carte dell'inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi raccontano la carriera del cognato di Guido Bertolaso, Francesco Piermarini, 52 anni, svelano i suoi rapporti con Diego Anemone. E soprattutto ricostruiscono l'ascesa di Riccardo Miccichè, 36 anni, che con lui ebbe l'incarico di «rappresentante della struttura» al G8 de La Maddalena. Risulta essere ingegnere, ma nel suo curriculum c'è la partecipazione alla società Modu's Atelier «che ha come oggetto l'attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino». Eppure, dopo aver seguito i lavori in Sardegna, ha ottenuto un altro incarico prestigioso: il 22 dicembre scorso il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi lo ha nominato «direttore dei lavori» per il restauro degli Uffizi con un costo di 29 milioni e mezzo di euro. Non è l'unica «anomalia» denunciata nell'informativa dei carabinieri del Ros. Il fratello di Miccichè è infatti responsabile tecnico dell'impresa Giusylenia «inserita in un contesto criminale finalizzato alla gestione dei lavori pubblici» e collegata in passato a Bernardo Provenzano. La moglie del capo della Protezione civile Gloria Piermarini non è dunque l'unica ad aver beneficiato degli incarichi di Anemone. Gli investigatori stano cercando di ricostruire eventuali altri legami con il costruttore accusato di essere ai vertici della «cricca». E vogliono anche scoprire in base a quali criteri Miccichè abbia ottenuto due nomine di tale prestigio. In precedenza era stato soltanto «unico componente del consiglio di amministrazione della società "Erbe medicinali Sicilia srl", specializzata nella preparazione dei terreni per la coltivazione delle erbe e piante officinali».
La coppia al G8
Scrivono i carabinieri nella relazione consegnata ai magistrati di Firenze: «Riccardo Miccichè, durante l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, ha avuto in uso un'utenza intestata all'impresa "Ing. Raffaello Pellegrini srl" con sede in Cagliari, impegnata in lavori di subappalto per conto della Consortile Maddalena riferibile a Diego Anemone. Analogamente Francesco Piermarini ha avuto in uso un'altra utenza intestata all'impresa Pellegrini». Quando si decide di spostare il vertice internazionale Piermarini, durante alcuni colloqui telefonici che vengono intercettati, dice che resterà in Sardegna «fino a luglio e poi si va in Abruzzo». Miccichè approda invece a Firenze. Il 27 novembre 2009 un'ordinanza della presidenza del Consiglio ha inserito il restauro degli Uffizi nel programma per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Fabio De Santis, il provveditore della Toscana tuttora in carcere «raccomanda la sostituzione dei vertici della stazione appaltante con altri elementi di grandissima esperienza». La decisione passa al ministro per i Beni Culturali.
La scelta di Bondi
La sera del 22 dicembre 2009 «Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci la distribuzione degli incarichi: Mauro Della Giovampaola "soggetto attuatore", Enrico Bentivoglio "responsabile unico del procedimento", Riccardo Miccichè "direttore dei lavori". Al telefono commenta "Mi sembra una buona squadra"». La sera successiva De Santis parla con Bentivoglio che «comincia col lamentarsi di della Giovampaola e poi parla di Miccichè». Bentivoglio: Tu lo sai chi hanno nominato direttore dei lavori? Il siciliano De Santis: Miccichè? Non ci posso credere! Bentivoglio: Sì... «di comprovata esperienza e professionalità»... lui, è lui De Santis: quando lo vedo gli dico: siamo proprio dei cazzari guarda, siete proprio dei cazzari... andate in giro a rompere il c... Bentivoglio: Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi... abbiamo fatto la riunione l'altro giorno... siamo tornati in treno... c'era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto "Salvo ma siamo sicuri di coso, qua del siciliano?" "Sì, non ti preoccupare... poi io c'ho un fatto personale che tu non c'hai". Dico: "Tutto il rispetto perché è una persona in gambissima, ma a gestire un lavoro del genere... De Santis: È un bordello aho! I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche. E nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori agli Uffizi». Non solo.
Il pizzino di Provenzano
Già nel marzo scorso sono emersi possibili collegamenti con Cosa nostra. «Il dato che si ritiene meritevole di approfondimento investigativo — sottolinea il Ros — è costituito dal fatto che il fratello Fabrizio ricopre la carica di responsabile tecnico della Giusylena operante nel settore degli appalti pubblici il cui amministratore e socio di maggioranza è Antonio De Francisci». Non solo: «In occasione dell'arresto di Giovanni Brusca, avvenuto in provincia di Agrigento nel 2006, gli fu sequestrato un appunto dattiloscritto che lo stesso ha riferito essergli pervenuto da Bernardo Provenzano, all'epoca latitante e riguardante "Lavoro De Francisci". Brusca ha chiarito a verbale: "Mi riferisco a quello che ha fatto lavori nel paese di Corleone. Questo qua ha uscito la tangente e io per come sono stati, glieli ho fatti avere a Bagarella». Adesso bisognerà comprendere chi è perché, nonostante questi rapporti, Miccichè sia stato scelto prima per il G8 e poi per gli Uffizi».
Le società di Piermarini
Gli accertamenti si incrociano con quelli che riguardano Piermarini. Dopo la scoperta della consulenza affidata da Anemone alla moglie di Bertolaso si stanno verificando gli incarichi ottenuti dalle sue società. Dopo aver avviato la messa in liquidazione la "Ecorescue International srl", nata nel 2005 «per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e oggi», l'ingegnere «risulta socio al 94 per cento e amministratore unico della società Flumen Urbis con sede in Roma, costituita nel 2005 con un capitale sociale di 10.000,00 euro e avente come oggetto sociale, oltre la compravendita di beni immobili, anche l'esercizio di attività turistiche, alberghiere, di ristorazione, ricreative, culturali ed i servizi connessi a quanto sopra oltre che di tutti i servizi destinati alla organizzazione e realizzazione di convegni, congressi, conferenze, esposizioni mostre nonché quelli per l'organizzazione e la gestione di manifestazioni culturali anche per conto terzi ed anche ricercando e fornendo sponsorizzazioni. La rimanente quota di partecipazione del 6 per cento del capitale sociale è detenuta dalla Lethis srl».
Fiorenza Sarzanini
09 maggio 2010
Buona domenica
Belin....SALVO, sei riuscito a leggere tutto quello che ha scritto ZETROS.......
Complimenti ;);););)
Buona Domenica a TUTTI VOI
Dai Gigi.... mica vorai mettere queste "sciocchezze" affianco al gravissimo problema dell'affitto ad equo canone di D'alema?
Buona domenica
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touchè!
oin effetti le due cose non hanno la medesima gravità, secondo me anche se è sempre un approffittare della posizione, della carica.
Come se ne avessero bisogno per giunta.
Buona domenica anche a te