EMILIA ROMAGNA: GEMMANO (RN) - Loc. ORFERNO

modificato June 2010 in Viaggi
Il comune di Gemmano riportato nelle antiche mappe col nome di “ fondo geminum” appartenuto ai Malatesta successivamente allo stato Pontificio fino all'unità d'Italia, durante la II Guerra Mondiale, , fu un importante campo di battaglia con il passaggio del fronte nello sfondamento della Linea Gotica e, fu distrutta in pochi giorni e venne definita "La Cassino dell'Adriatico".
Il territorio comunale posto nella Val Conca comprende tre colli su cui oggi si ergono i resti in parte restaurati dei castelli di Gemmano, Marazzano e di Oferno ossia “ Castrum Inferi”

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oggi trasformato in luogo di villeggiatura e ristorazione nella piazzetta al centro del borgo e in prossimità delle mura esterne è possibile vedere affiorare la scintillante vena di gesso,

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più in basso in prossimità dell’antica Pieve di Santa Colomba dove presso la canonica è allestito un Museo naturalistico interattivo con annesso giardino botanico, della “ Riserva Naturale Orientata” , che circonda l’area delle grotte dove fra formazioni gessote e calanchi in una rigogliosa vegetazione vivono molte specie di animali selvatici, fra i quali caprioli, falchi, poiane gheppi, rettili e anfibi.
Alle grotte si accede con visita guidata di circa un’ora con attrezzatura fornita dal Centro Visita, attraverso una galleria costeggiando il torrente che ha creato questo affascinante modo sotterraneo dove la temperatura resta costante durante tutto l’arco dell’anno fra i 12 e i 14 gradi, alcune concrezioni dal colore arancione denotano la presenza di ossidi di ferro,

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proseguendo le sale si fanno più ampie a causa dei crolli avvenuti nei millenni, e dalla volta pendono alcuni ammassi cristallini detti “mammelloni” per la loro forma, ma la cosa più affascinante che vi si può notare è il fatto che grazie alla buona ventilazione dovuta alla presenza di un ingresso inferiore e di un’uscita nella parte superiore al loro interno trovano rifugio una delle più popolose colonie di pipistrelli di sei specie diverse che nell’oscurità più assoluta vi si riproducono ed è incredibile vedere alla fioca luce della torcia l’evoluzioni dei loro voli fra le sporgenze rocciose al loro interno.
Una leggenda narra che : Dante Alighieri mentre fuggiva da Firenze verso Ravenna, percorrendo la Val Conca si sia rifugiato nelle Grotte di Onferno in origine chiamate Inferi, ed ad esse si sia ispirato per scrivere il cantico dell'Inferno.


http://comune.gemmano.rn.it

sosta: ampio parcheggio in prossimità dell'ex Pieve di Santa Colomba

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