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Pettorali: simbolo di forza e virilità
COME POTENZIARLI CON L' ELETTROSTIMOLAZIONE
Si possono ipertrofizzare le fibre muscolari in caso di asimmetrie scheletriche o agenesia del pettorale
Il pettorale è apparentemente uno dei muscoli tra i più conosciuti. È superficiale, anteriore, visibile, ad esso sono associati criteri estetici di forza e virilità. La sua funzione motoria è quella di addurre anteriormente il braccio, realizza anche l’intrarotazione dell’omero e dal punto di vista funzionale la stabilizzazione anteriore della spalla. Può essere diviso in tre fasci: superiore, centrale e inferiore. Il fascio superiore origina dalla clavicola fino allo sterno. La parte centrale origina dallo sterno. Questo ampio ventaglio di fibre muscolari si riunisce in un unico corpo carnoso che s’inserisce a livello del terzo medio dell’omero. Questo dettaglio è molto importante per comprendere l’estrema semplicità della direzione delle fibre muscolari, l’esempio più chiaro è quello di una raggiera aperta con l’origine sul braccio e distesa sulla cassa toracica. I criteri di isolamento muscolare permettono di allenare il pettorale con estrema selettività. Appare chiaro che, per rispettare un corretto posizionamento, un elettrodo deve essere sempre posizionato in prossimità dell’inserzione sul braccio. L’altro elettrodo può essere posizionato lungo l’arco di inserzione mediale delle fibre. In questo modo si può selezionare con accuratezza e razionalità il fascio di fibre prescelto.
Pettorali superiori
Punto di repere: la clavicola, in particolare i due terzi centrali. Usiamo un elettrodo rettangolare per coinvolgere tutto il pettorale alto. L’elettrodo laterale è quadrato, più piccolo, per rispettare l’anatomia topografica di questo fascio. Infatti l’inserzione sull’omero è puntiforme rispetto alla direzione a ventaglio delle fibre. Il pettorale alto ovviamente stabilizza la clavicola all’omero. Per questo è il fascio che rende maggiormente ragione della definizione di cingolo appendicolare. Le fibre più alte e laterali sono in pratica parallele a quelle del deltoide anteriore. La stimolazione selettiva del pettorale alto è indicata in tutti quei casi in cui è necessario stabilizzare la clavicola. Citiamo la sublussazione acromion-claveare, piuttosto frequente, che può essere stabilizzata dal potenziamento del pettorale alto e del deltoide anteriore. In queste circostanze l’elettrostimolazione può dare un contributo vantaggioso oltre alla ginnastica nel recupero del tono-trofismo muscolare.
Pettorali centrali
Il punto di repere è lo sterno. Anche in questo caso sono stati usati degli elettrodi diversi tra loro. Quello interno è rettangolare per stimolare tutte le fibre centrali. Se è necessario fare un campo elettrico più selettivo è possibile utilizzare elettrodi più piccoli. Ricordiamo che spesso la cassa toracica manifesta delle asimmetrie o dei vizi di forma. Citiamo il petto carenato caratterizzato dallo sterno sporgente, oppure la patologia contraria, il petto incavato. Quando il difetto scheletrico non è particolarmente pronunciato si può elettrostimolare in modo selettivo per ipertrofizzare le fibre dove l’asimmetria scheletrica crea una depressione. Ricordiamo poi le agenesie del pettorale parziali o minime. Si tratta di mancanze di fibre muscolari per piccole ampiezze del ventaglio muscolare. Se l’assenza di fibre non supera i due centimetri si possono ottenere dei buoni risultati estetici mettendo un elettrodo in prossimità delle fibre vicine all’agenesia. L’ipertrofia di queste fibre tende a coprire la zona mancante. In questi casi un buon campo elettrico può essere efficace per selezionare e stimolare le fibre. È soltanto un rimedio estetico spesso parziale ma contribuisce ad alleviare il senso di disagio psicologico che spesso accompagna questi difetti.
Pettorali inferiori
Punti di repere sono i margini delle coste inferiori allo sterno. Il fascio inferiore adduce il braccio con una componente di trazione verso il basso. La posizione degli elettrodi laterali rimane pressoché invariata, vicina all’inserzione sull’omero. Questa disposizione degli elettrodi semplifica e razionalizza il campo elettrico rispetto alla direzione delle fibre. Ricordiamo che anche l’allenamento con i pesi è selettivo, generalmente si fanno delle distensioni su panca inclinata per allenare le fibre del pettorale alto. Le distensioni su panca orizzontale allenano le fibre centrali. I fasci inferiori sono allenati dalla panca declinata. Un buon campo elettrico permette un isolamento uguale e talvolta migliore di quello che si ottiene in palestra.
Tratto da: Punti motori di Elettrostimolazione di Alessandro Lanzani
COME POTENZIARLI CON L' ELETTROSTIMOLAZIONE
Si possono ipertrofizzare le fibre muscolari in caso di asimmetrie scheletriche o agenesia del pettorale
Il pettorale è apparentemente uno dei muscoli tra i più conosciuti. È superficiale, anteriore, visibile, ad esso sono associati criteri estetici di forza e virilità. La sua funzione motoria è quella di addurre anteriormente il braccio, realizza anche l’intrarotazione dell’omero e dal punto di vista funzionale la stabilizzazione anteriore della spalla. Può essere diviso in tre fasci: superiore, centrale e inferiore. Il fascio superiore origina dalla clavicola fino allo sterno. La parte centrale origina dallo sterno. Questo ampio ventaglio di fibre muscolari si riunisce in un unico corpo carnoso che s’inserisce a livello del terzo medio dell’omero. Questo dettaglio è molto importante per comprendere l’estrema semplicità della direzione delle fibre muscolari, l’esempio più chiaro è quello di una raggiera aperta con l’origine sul braccio e distesa sulla cassa toracica. I criteri di isolamento muscolare permettono di allenare il pettorale con estrema selettività. Appare chiaro che, per rispettare un corretto posizionamento, un elettrodo deve essere sempre posizionato in prossimità dell’inserzione sul braccio. L’altro elettrodo può essere posizionato lungo l’arco di inserzione mediale delle fibre. In questo modo si può selezionare con accuratezza e razionalità il fascio di fibre prescelto.
Pettorali superiori
Punto di repere: la clavicola, in particolare i due terzi centrali. Usiamo un elettrodo rettangolare per coinvolgere tutto il pettorale alto. L’elettrodo laterale è quadrato, più piccolo, per rispettare l’anatomia topografica di questo fascio. Infatti l’inserzione sull’omero è puntiforme rispetto alla direzione a ventaglio delle fibre. Il pettorale alto ovviamente stabilizza la clavicola all’omero. Per questo è il fascio che rende maggiormente ragione della definizione di cingolo appendicolare. Le fibre più alte e laterali sono in pratica parallele a quelle del deltoide anteriore. La stimolazione selettiva del pettorale alto è indicata in tutti quei casi in cui è necessario stabilizzare la clavicola. Citiamo la sublussazione acromion-claveare, piuttosto frequente, che può essere stabilizzata dal potenziamento del pettorale alto e del deltoide anteriore. In queste circostanze l’elettrostimolazione può dare un contributo vantaggioso oltre alla ginnastica nel recupero del tono-trofismo muscolare.
Pettorali centrali
Il punto di repere è lo sterno. Anche in questo caso sono stati usati degli elettrodi diversi tra loro. Quello interno è rettangolare per stimolare tutte le fibre centrali. Se è necessario fare un campo elettrico più selettivo è possibile utilizzare elettrodi più piccoli. Ricordiamo che spesso la cassa toracica manifesta delle asimmetrie o dei vizi di forma. Citiamo il petto carenato caratterizzato dallo sterno sporgente, oppure la patologia contraria, il petto incavato. Quando il difetto scheletrico non è particolarmente pronunciato si può elettrostimolare in modo selettivo per ipertrofizzare le fibre dove l’asimmetria scheletrica crea una depressione. Ricordiamo poi le agenesie del pettorale parziali o minime. Si tratta di mancanze di fibre muscolari per piccole ampiezze del ventaglio muscolare. Se l’assenza di fibre non supera i due centimetri si possono ottenere dei buoni risultati estetici mettendo un elettrodo in prossimità delle fibre vicine all’agenesia. L’ipertrofia di queste fibre tende a coprire la zona mancante. In questi casi un buon campo elettrico può essere efficace per selezionare e stimolare le fibre. È soltanto un rimedio estetico spesso parziale ma contribuisce ad alleviare il senso di disagio psicologico che spesso accompagna questi difetti.
Pettorali inferiori
Punti di repere sono i margini delle coste inferiori allo sterno. Il fascio inferiore adduce il braccio con una componente di trazione verso il basso. La posizione degli elettrodi laterali rimane pressoché invariata, vicina all’inserzione sull’omero. Questa disposizione degli elettrodi semplifica e razionalizza il campo elettrico rispetto alla direzione delle fibre. Ricordiamo che anche l’allenamento con i pesi è selettivo, generalmente si fanno delle distensioni su panca inclinata per allenare le fibre del pettorale alto. Le distensioni su panca orizzontale allenano le fibre centrali. I fasci inferiori sono allenati dalla panca declinata. Un buon campo elettrico permette un isolamento uguale e talvolta migliore di quello che si ottiene in palestra.
Tratto da: Punti motori di Elettrostimolazione di Alessandro Lanzani
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è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)