SICILIA - VACANZE LIVE (3 - 30 LUGLIO 2010)
Salve innanzitutto mi presento sono Antonio alias Canecorso sono di Tivoli (RM) ho 42 anni sono camperista da quasi tre anni, sono sposato con Vittoria ed ho due figli di 9 e 7 anni con noi sempre presente c'è il nostro canecorso Briseide, da cui ho preso il mio nick.
Qualche giorno fa parlando al telefono con Enzo del più e del meno, gli chiesi se potevo pubblicare il resoconto giornaliero delle mie Vacanze in Sicilia, sul sito di Camperlife nella sezione forum, Enzo da persona gentile e disponibile qual'è mi ha detto subito di si, così eccomi a voi.
So che l'idea non è del tutto originale, che già in molti e in diversi siti pubblicano le loro vacanze on line, ma trovo questa forma di presentazione dei luoghi molto più utile, per chi volesse seguirne le orme durante le vacanze, che piuttosto la mera e semplice descrizione delle aree di sosta.
Pertanto con questo post d'ora in avanti e sino al 30 Luglio 2010, se ne avrete il piacere, pubblichero il resoconto delle giornate trascorse, fornendovi la descrizione del luogo, la strada per raggiungerlo, cosa c'è da vedere, dove sostare e tante altre info.
Iniziamo con LA PRIMA TAPPA Cefalù
E’ da poco passata la mezzanotte, quando tutti noi, saliamo sul camper, accendo il motore e partiamo verso la nostra prima tappa del tour siciliano. Il viaggio è stato lungo e tortuoso. La SA-RC -l’eterna incompiuta Italiana- è ancora come l’avevo lasciata 8 anni fa, quando, fresco di matrimonio, in compagnia di una coppia di amici decidemmo di passare le ferie del 2002 a Cirella (graziosa località calabro-tirrenica),all’epoca non avevamo ancora il camper. Come dicevo la SA-RC in alcuni tratti è ancora da brivido, specialmente, sui viadotti ad una corsia, con doppio senso di marcia e senza spartitraffico –come il tratto finale che da Rosarno arriva direttamente a Reggio, lì ci sono quelli che secondo me, sono i viadotto più alti d’Italia (ma sicuramente qualcuno mi correggerà), che fanno venire i brividi anche ai cuori più impavidi, come il mio (vi premetto che ho volato per 10 anni in parapendio, dunque, non ho paura delle altezze, ma in quei frangenti brrrrrr!). Comunque, dopo circa 7 ore o poco più, giungiamo a destinazione Molo di Levante di Villa San Giovanni (Via dei Marinai d’Italia), punto d’imbarco della CARONTE & TOURIST. Piccolo consiglio, suggerisco di acquistare il biglietto d’imbarco alla stazione di servizio di ROSARNO OVEST, lì oltre a pagare il biglietto qualche euro di meno, c’è meno fila, così una volta giunti a Villa San Giovanni, si va dritti all’imbarco senza fermarsi nel piazzale della Caronte & Tourist, che si trova sulla dx appena usciti dalla A3, pertanto, se avete acquistato il biglietto come da suggerimento andate pure dritti senza entrare nel piazzale.
Ci imbarchiamo immediatamente e in men che non si dica, neanche il tempo di scendere dal camper per far “sgranchiere” le ossa alla nostra Briseide, che subito si parte, fra lo stupore del nostro canecorso che mi guarda con un’aria tra l’impaurita e l’incredula –è stato il suo primo viaggio in nave-. La traversata dura pochissimo e così ci ritroviamo sulla Autostrada Messina–Palermo. Prima di giungere a Cefalù, chiedo a mia moglie Vittoria, se ha voglia di fare una deviazione, giusto il tempo di una visita lampo, al santuario della Madonna di Tindari e al paesino di Santo Stefano di C.(rinomato centro della ceramica), che sono di strada e si visitano in meno di una mezza giornata. Ma Lei ha fretta di arrivare al Mare, così desisto e tiro dritto. Però secondo me, da quello che ho letto sulla guida turistica della Sicilia edita dalla VIVICAMPER, sia il Santuario che il paesino di Santo Stefano in C, meritano la visita, oltrettutto vi è -in entrambi i casi- un comodo parcheggio per i nostri mezzi, pertanto mi sento di consigliarveli.
Ci siamo! siamo giunti –finalmente- nei pressi dello svincolo di Pollina-Castelbuono, uscita autostradale per Cefalù, esco dall’autostrada Messina Palermo e mi immetto sulla SS113 (direzione Palermo), che mi porta sin dentro il cuore della città di Cefalù, prima di giungervi però, decido di fermarmi su due terrazzi da dove è possibile ammirare un panorama ed un mare davvero belli. Inoltre sempre nei pressi dei due terrazzi ci sono diverse spiagge dove poter far il bagno. Dopo il rituale scatto delle foto, riprendiamo la marci per Cefalù in cerca del parcheggio “La Ruota” che si trova sul Lungomare Giuseppe Giardina n.131. Il Tom Tom ci guida senza troppi patemi d’animo ed in 10 minuti netti, attraversiamo il centro di Cefalù e ci ritroviamo sul Lungomare Giuseppe Giardina, in pratica a due passi dal centro.
Il parcheggio, si trova nelle immediate vicinanze dell’Hotel Sea Palace, prestare attenzione all’ingresso. E’ in leggero falso piano, in erba, offre il carico e lo scarico delle acque, con custode h24. Può contenere massimo 10 camper, perché il resto del terreno è adibito al parcheggio delle autovetture. Il costo della sosta è di 20€ per 24h.
Gestore cordialissimo e molto simpatico, all’interno del parcheggio vi è anche un chiosco per la ristorazione da asporto.
La spiaggia –quella pubblica è a una 50 mt-, mentre per i lidi privati, basta attraversare la strada.
Il centro del paese non è distante, però richiede una passeggiata di 10 minuti.
Vi sono altri parcheggi , sempre sul lungo mare, a prezzi anche più abbordabili si va dalle 10 alle 15 €, tutti però su sterrato e molto polverosi, si consideri poi che tutti offrono il parcheggio anche alla automobili, provate a questo punto ad immaginare quanta polvere viene alzata dalle auto ogni volta che i proprietari muovono i propri mezzi. Noi tutte queste cose le abbiamo considerate, traendone le nostre conclusioni, così abbiamo deciso di sostare qui sino a Martedì mattina.
Su tutto il territorio del comune di Cefalù vige il divieto assoluto di campeggio libero, pertanto, nei parcheggi –anche in quelli a pagamento- non è consentito aprire i tendalini ne tanto meno posizionare oggetti fuori dal camper.
La zona circostante il parcheggio è ricca di vita, sia notturna che diurna. Fanno da cornice ristoranti, bar, discoteche e vari alberghi, ma soprattutto una bellissima spiaggia in sabbia, dove di tanto in tanto alcuni scogli ne rendono ancora più affascinante la sua bellezza, il lungo mare non è niente di eccezionale ma camminando in direzione di Cefalù si ha difronte uno skyline eccezionale. Vedere il paese, dove spicca l’imponente duomo, protetto da un lato dal mare e dall’altro da un panettone di roccia da dove dominano i resti della “Rocca”, è davvero molto suggestivo.
Ad una decina di minuti a piedi, abbiamo vari negozi di ogni genere, un supermercato e l’ufficio postale, mentre il centro del paese richiede una passeggiata di 20 minuti.
Molto interessante è la passeggiata sulla scogliera, un percorso pedonale appositamente creato, il punto di accesso si trova in vicolo Miceli proprio dalle “Mura Megalitiche” che ancora cingono la città. E’ una piacevole passeggiata, che congiunge i due porti, l’antico Molo e il porto di Presidiana, con piccoli luoghi di sosta e punti panoramici, tra scogliera, mare e storia, da non intraprendere però, quando il mare è mosso. I bambini devono essere sempre accompagnati da adulti e controllati a vista.
Da vedere il duomo, il tempio di Diana, il “Fiume” lavatoio medievale, Le mura megalitiche e l’Osterio Magno con la sua splendida “Trifora” trecentesca. Inoltre per gli amanti del trekking e della fotografia la salita alla Rocca, una passeggiata non adatta a tutti vista la forte pendenza dell’ascesa, ma da lassù si gode di un panorama e una prospettiva di Cefalù unica.
Rimarremo, come già scritto precedentemente, qui a Cefalù sino alla mattina di Martedi 6 Luglio, per poi proseguire verso Segesta e Marsala.
Potete anche leggermi sul mio blog che troverete all'indirizzo
Http://camperistinviaggio.blogspot.com/, non mancate di farci una visita, e se trovate qualche articolo che vi piace segnalatelo agli altri utenti
[center][url=http://camperistinviaggio.blogspot.com/][/url][/center]
Qualche giorno fa parlando al telefono con Enzo del più e del meno, gli chiesi se potevo pubblicare il resoconto giornaliero delle mie Vacanze in Sicilia, sul sito di Camperlife nella sezione forum, Enzo da persona gentile e disponibile qual'è mi ha detto subito di si, così eccomi a voi.
So che l'idea non è del tutto originale, che già in molti e in diversi siti pubblicano le loro vacanze on line, ma trovo questa forma di presentazione dei luoghi molto più utile, per chi volesse seguirne le orme durante le vacanze, che piuttosto la mera e semplice descrizione delle aree di sosta.
Pertanto con questo post d'ora in avanti e sino al 30 Luglio 2010, se ne avrete il piacere, pubblichero il resoconto delle giornate trascorse, fornendovi la descrizione del luogo, la strada per raggiungerlo, cosa c'è da vedere, dove sostare e tante altre info.
Iniziamo con LA PRIMA TAPPA Cefalù
E’ da poco passata la mezzanotte, quando tutti noi, saliamo sul camper, accendo il motore e partiamo verso la nostra prima tappa del tour siciliano. Il viaggio è stato lungo e tortuoso. La SA-RC -l’eterna incompiuta Italiana- è ancora come l’avevo lasciata 8 anni fa, quando, fresco di matrimonio, in compagnia di una coppia di amici decidemmo di passare le ferie del 2002 a Cirella (graziosa località calabro-tirrenica),all’epoca non avevamo ancora il camper. Come dicevo la SA-RC in alcuni tratti è ancora da brivido, specialmente, sui viadotti ad una corsia, con doppio senso di marcia e senza spartitraffico –come il tratto finale che da Rosarno arriva direttamente a Reggio, lì ci sono quelli che secondo me, sono i viadotto più alti d’Italia (ma sicuramente qualcuno mi correggerà), che fanno venire i brividi anche ai cuori più impavidi, come il mio (vi premetto che ho volato per 10 anni in parapendio, dunque, non ho paura delle altezze, ma in quei frangenti brrrrrr!). Comunque, dopo circa 7 ore o poco più, giungiamo a destinazione Molo di Levante di Villa San Giovanni (Via dei Marinai d’Italia), punto d’imbarco della CARONTE & TOURIST. Piccolo consiglio, suggerisco di acquistare il biglietto d’imbarco alla stazione di servizio di ROSARNO OVEST, lì oltre a pagare il biglietto qualche euro di meno, c’è meno fila, così una volta giunti a Villa San Giovanni, si va dritti all’imbarco senza fermarsi nel piazzale della Caronte & Tourist, che si trova sulla dx appena usciti dalla A3, pertanto, se avete acquistato il biglietto come da suggerimento andate pure dritti senza entrare nel piazzale.
Ci imbarchiamo immediatamente e in men che non si dica, neanche il tempo di scendere dal camper per far “sgranchiere” le ossa alla nostra Briseide, che subito si parte, fra lo stupore del nostro canecorso che mi guarda con un’aria tra l’impaurita e l’incredula –è stato il suo primo viaggio in nave-. La traversata dura pochissimo e così ci ritroviamo sulla Autostrada Messina–Palermo. Prima di giungere a Cefalù, chiedo a mia moglie Vittoria, se ha voglia di fare una deviazione, giusto il tempo di una visita lampo, al santuario della Madonna di Tindari e al paesino di Santo Stefano di C.(rinomato centro della ceramica), che sono di strada e si visitano in meno di una mezza giornata. Ma Lei ha fretta di arrivare al Mare, così desisto e tiro dritto. Però secondo me, da quello che ho letto sulla guida turistica della Sicilia edita dalla VIVICAMPER, sia il Santuario che il paesino di Santo Stefano in C, meritano la visita, oltrettutto vi è -in entrambi i casi- un comodo parcheggio per i nostri mezzi, pertanto mi sento di consigliarveli.
Ci siamo! siamo giunti –finalmente- nei pressi dello svincolo di Pollina-Castelbuono, uscita autostradale per Cefalù, esco dall’autostrada Messina Palermo e mi immetto sulla SS113 (direzione Palermo), che mi porta sin dentro il cuore della città di Cefalù, prima di giungervi però, decido di fermarmi su due terrazzi da dove è possibile ammirare un panorama ed un mare davvero belli. Inoltre sempre nei pressi dei due terrazzi ci sono diverse spiagge dove poter far il bagno. Dopo il rituale scatto delle foto, riprendiamo la marci per Cefalù in cerca del parcheggio “La Ruota” che si trova sul Lungomare Giuseppe Giardina n.131. Il Tom Tom ci guida senza troppi patemi d’animo ed in 10 minuti netti, attraversiamo il centro di Cefalù e ci ritroviamo sul Lungomare Giuseppe Giardina, in pratica a due passi dal centro.
Il parcheggio, si trova nelle immediate vicinanze dell’Hotel Sea Palace, prestare attenzione all’ingresso. E’ in leggero falso piano, in erba, offre il carico e lo scarico delle acque, con custode h24. Può contenere massimo 10 camper, perché il resto del terreno è adibito al parcheggio delle autovetture. Il costo della sosta è di 20€ per 24h.
Gestore cordialissimo e molto simpatico, all’interno del parcheggio vi è anche un chiosco per la ristorazione da asporto.
La spiaggia –quella pubblica è a una 50 mt-, mentre per i lidi privati, basta attraversare la strada.
Il centro del paese non è distante, però richiede una passeggiata di 10 minuti.
Vi sono altri parcheggi , sempre sul lungo mare, a prezzi anche più abbordabili si va dalle 10 alle 15 €, tutti però su sterrato e molto polverosi, si consideri poi che tutti offrono il parcheggio anche alla automobili, provate a questo punto ad immaginare quanta polvere viene alzata dalle auto ogni volta che i proprietari muovono i propri mezzi. Noi tutte queste cose le abbiamo considerate, traendone le nostre conclusioni, così abbiamo deciso di sostare qui sino a Martedì mattina.
Su tutto il territorio del comune di Cefalù vige il divieto assoluto di campeggio libero, pertanto, nei parcheggi –anche in quelli a pagamento- non è consentito aprire i tendalini ne tanto meno posizionare oggetti fuori dal camper.
La zona circostante il parcheggio è ricca di vita, sia notturna che diurna. Fanno da cornice ristoranti, bar, discoteche e vari alberghi, ma soprattutto una bellissima spiaggia in sabbia, dove di tanto in tanto alcuni scogli ne rendono ancora più affascinante la sua bellezza, il lungo mare non è niente di eccezionale ma camminando in direzione di Cefalù si ha difronte uno skyline eccezionale. Vedere il paese, dove spicca l’imponente duomo, protetto da un lato dal mare e dall’altro da un panettone di roccia da dove dominano i resti della “Rocca”, è davvero molto suggestivo.
Ad una decina di minuti a piedi, abbiamo vari negozi di ogni genere, un supermercato e l’ufficio postale, mentre il centro del paese richiede una passeggiata di 20 minuti.
Molto interessante è la passeggiata sulla scogliera, un percorso pedonale appositamente creato, il punto di accesso si trova in vicolo Miceli proprio dalle “Mura Megalitiche” che ancora cingono la città. E’ una piacevole passeggiata, che congiunge i due porti, l’antico Molo e il porto di Presidiana, con piccoli luoghi di sosta e punti panoramici, tra scogliera, mare e storia, da non intraprendere però, quando il mare è mosso. I bambini devono essere sempre accompagnati da adulti e controllati a vista.
Da vedere il duomo, il tempio di Diana, il “Fiume” lavatoio medievale, Le mura megalitiche e l’Osterio Magno con la sua splendida “Trifora” trecentesca. Inoltre per gli amanti del trekking e della fotografia la salita alla Rocca, una passeggiata non adatta a tutti vista la forte pendenza dell’ascesa, ma da lassù si gode di un panorama e una prospettiva di Cefalù unica.
Rimarremo, come già scritto precedentemente, qui a Cefalù sino alla mattina di Martedi 6 Luglio, per poi proseguire verso Segesta e Marsala.
Potete anche leggermi sul mio blog che troverete all'indirizzo
Http://camperistinviaggio.blogspot.com/, non mancate di farci una visita, e se trovate qualche articolo che vi piace segnalatelo agli altri utenti
[center][url=http://camperistinviaggio.blogspot.com/][/url][/center]
Commenti
CHE GUEVARA
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
Arrivederci al prossimo articolo
Quest'oggi ci siamo mossi da Cefalù verso Segesta, ora siamo a Marsala nell'area di sosta Sibilliano Beach Village, mare molto mosso vento di Maestrale impedisce ogni attività in spiaggia. questa sera mi dedico al resoconto e domanni vi aggiorno. auguro a tutti buona notte
http://www.camperlife.it/forum/thread/60092-Un-saluto-dalla-Sicilia-pagina_1.html
CHE GUEVARA
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
Dopo la sosta prolungata a Cefalù, finalmente il 6 Luglio decidiamo di ripartire, per continuare il nostro tour siciliano, la nuova destinazione è Segesta. Dopo i rituali saluti con Vincenzo, uno dei gestori del parcheggio LE RUOTE, finalmente partiamo, prendiamo l’autostrada e in poco più di un’ora arriviamo a Segesta (all’uscita del casello autostradale svoltate a sx, dopo 500 mt siete arrivati) il caldo si fa sentire.
Parcheggiamo il camper proprio fuori il parco archeologico (parcheggio gratuito), dopo aver acquisito le varie info per la visita, decidiamo di far visita prima al Tempio e poi al Teatro. Il biglietto costa 9 € ad adulto –bambini gratis- e prevede anche la visita al Parco archeologico di Selinunte, da effettuarsi entro i tre giorni successivi all’acquisto. Le rovine di Segesta comprendono un Tempio Greco (ben conservato e restaurato), il Teatro Greco (ben conservato e restaurato) varie rovine della Agorà (in pessimo stato di conservazione) e varie rovine di epoca Medievale (mal conservate).
Saliamo al Tempio, attraverso un percorso in salita, che non dista molto da dove abbiamo parcheggiato il camper (5 minuti), giunti sulla spianata del Tempio si rimane a bocca aperta, pensare che sono abituato alla vista di templi e rovine di epoca Romana –abitando in provincia di Roma- ma la vista di questo Tempio Greco mi lascia a bocca aperta, mai visto nulla di simile.
Il caldo si fa sempre più atroce, sembra di essere in uno dei gironi danteschi dell’inferno, dal caldo si piegano le ginocchia e c’è da visitare ancora il Teatro, che dista circa 2 Km dal parcheggio – tutti rigorosamente in salita e che salita-. Rapido consulto con la moglie, decidiamo di prendere la navetta che con 1,50€ a persona ti porta direttamente al Teatro. Certo che fa un certo effetto vedere un pulman granturismo che va su e giù per una salita dell’8% con una serie di tornanti niente male, su di una stradina che a malapena ne consente il passaggio, fortuna che la strada è asfaltata, ma priva di protezione – le stanno costruendo-. Il Teatro benché ben conservato non mi suscita la stessa emozione del Tempio, inoltre, la vista panoramica è rovinata dal serpentone dell’autostrada, le rovine medievali, poi, non merito –a mio avviso- la fatica della camminata.
Ridiscendiamo con il Pulman Granturismo – nuovo patema d’animo- , pranziamo nel parcheggio, nel pomeriggio ci spostiamo verso Marsala e precisamente in Contrada Fossarunza – Lido Signorino, presso l’area attrezzata Sibiliana Beach Villagio, L’area di sosta è molto funzionale, nonostante sia aperta da diversi giorni qui la stagione non è ancora iniziata, infatti siamo solo noi a stazionare nell’area. Causa una forte vento di Maestrale non si può andare in spiaggia –il mare è così grosso che alcuni lidi hanno dovuto togliere una serie di file di ombrelloni–. Passiamo la notte in assoluta tranquillità, l’indomani al risveglio decidiamo di andare un pò al mare. Dopo pranzo salutiamo il sig. Remo, titolare dell’area, per dirigerci ad una 20 Km dal Lido Signorino, precisamente nella riserva naturale dello Stagnone, per visitare le Saline con i suoi mulini.
La visita non richiede molto tempo, perciò ci dirigiamo verso l’area attrezzata Nautisub Club che si trova nei pressi. Trovata l’area di sosta non riusciamo ad entrarvi in quanto alcuni operai addetti alla manutenzione ci dico di contattare il proprietario prima di entrare, cosa che proviamo a fare telefonicamente, ma no riusciamo nel nostro intento, così decidiamo di parcheggiare fuori l’area, sulla scogliera e goderci un pò di mare. Passiamo la notte qui in compagnia di altri due camper.
La mattina seguente, era prevista una visita alle cantine Florio, ma i ragazzi e mia moglie decidono, dopo la bella visita a Segesta, di anticipare la visita a Selinunte anche per non perdere il diritto di visitarla con lo stesso biglietto acquistato per far visita al parco di Segesta il giorno prima.
Così, ci dirigiamo a Selinunte, parcheggiamo il camper, non dentro il parco archeologico, ma fuori lungo il muro di cinta del parco stesso, in parcheggio tranquillo –anche per la notte- e gratuito.
Selinunte, è ancora più bella di Segesta, è una vera esplosione di architettura greca, i Templi, di cui uno ben conservato –pensate che in alcuni punti vi sono ancora gli intonaci originali dell’epoca-, sono una magnificenza.
Lungo il percorso della visita all’Acropoli di Selinunte, scorgiamo da una scogliera un lungo mare davvero interessante, perché la sabbia è di colore rosso, come quella del deserto, chiediamo informazioni ad alcuni inservienti del parco, di che località si tratti e come raggiungerla. Scopriamo così che si tratta di Marina di Campobello di Mazara, a questo punto nuovo cambio programma -questo è il bello della vita in camper, niente è definitivo fino all’ultimo secondo-, si passerà la notte a Marina di Campobello.
In meno di 20 minuti siamo sul posto, parcheggiamo sul lungomare orientale, parcheggio a pagamento, siamo difronte al parco acquatico Acquaspalsh, l’acqua è di un blu cobalto nonostante non sia molto profonda, anzi arriva alle ginocchia per un lungo tratto. Il fondale è ricco di telline –belle grandi- che puoi raccogliere anche con le mani nude, ma quello che mi colpisce di più è il colore della sabbia rosso ruggine, sembra la sabbia del deserto.
Passiamo la notte qui, soli soletti, il posto nonostante sia fuori mano è comunque abitato, vi sono numerose villette, la spiaggia è frequentata dai locali, ben mantenuta o meglio, dal momento che qui non c’è flusso di turisti e forzati del mare la spiaggia si conserva –da sola- abbastanza pulita. Mi permetto di suggerirvi una sosta in questa località, per provare il piacere della sosta libera, unico neo è che qui non ci sono punti dove poter scaricare o caricare le acque, pertanto è bene arrivare carichi di acqua e con i serbatoi e cassetta vuoti.
Potete anche leggermi sul mio blog che troverete all'indirizzo
Http://camperistinviaggio.blogspot.com/, non mancate di farci una visita, e se trovate qualche articolo che vi piace segnalatelo agli altri utenti
[center][url=http://camperistinviaggio.blogspot.com/][/url][/center]
o hai finito le batterie?
:bad:
in mezzo a così tante parole.. qualche immagine.. ci starebbe proprio bene!
divertitevi...
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
Buona Sicilia
Romina
Canecorso mi togli una curiosità, comè la situazioni a Macari, sono stata a giugno e stavano montando i divieti di transito per accedere alla spiaggia e costruendo nuovi parcheggi lungo la strada.
Buona Sicilia
Romina[/quote]
Ciao Romina.
Sono arrivato qualche minuto fa da San Vito. Sulla piana di Macaeri si può parcheggiare nei parcheggi e poi proseguire a piedi per qualche centinaio di metri. Puoi vedere le foto sul post SICILIA 2010.
CHE GUEVARA
azz stavo notando che il post di Cane corso è 3 / 30 luglio in sicila ben 27 gg a cazzeggiare, non è che assumono li dove lavori ????[/quote]
:evil::evil:
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
@ Briuanzagolf, di questi tempi essere uno statale non è poi così conveniente, tutti che ti danno a dosso. cmq per le assunzioni ti devi rivolgere a Bossi e i suoi ......bip bip bip:nc::nc::nc: (mi stava scappando più di una parolaccia).;);););)
Situazione meteo di oggi il caldo si fa sentire anche oggi, in acqua si stà da Dio, la folla del Sabato e della Domenica è andata via così in spiaggia siamo in pochi ma buoni, il Campeggio (Soleado) è una vera "Chiavica", perdonate il francesismo, ho notato che le aree di sosta qui a San Vito sono molto buone, questa sera se riesco posto la recenzione delle aree di sosta. Ora vi saluto torno a fare il bagnetto. Ci risentiamo questa sera ciao
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
Dopo la sosta libera a Marina di Campobello, ci muoviamo verso Erice, pertanto torniamo sui nostri passi riprendiamo nuovamente l’autostrada Palermo Trapani è dopo circa 1ora e mezzo siamo all’uscita di Erice, ci dirigiamo direttamente verso il parcheggio di via Capua (da dove parte la Funivia). Non è nostra intenzione salire ad Erice con il camper, un pò per via delle pendenze e per i vari tornanti un pò perché come ci ha poi confermati “CICCI” il posteggiatore abusivo di via Capua, su ad Erice non ci sono poi molti posti dove poter parcheggiare il camper specialmente quelli dalle dimensioni abbondanti, come il nostro. Così parcheggiamo in via Capua – il parcheggio sarebbe –dico sarebbe- libero però è bene lasciare un’offerta a “CICCI” o sua moglie, perché è capitato che abbiano rubate le bici a dei camperisti, così il CICCI vi tiene d’occhio il camper e voi state più tranquilli.
Il biglietto della Funivia costa A/R per una giornata 6€ adulto e 4,50€ bambino, tempo stimato di salita 15 minuti, di vero spettacolo, perché man mano che si sale di quota si gode di un panorama su Trapani davvero mozzafiato.
Arriviamo ad Erice che è ancora troppo presto, infatti prima delle 10,00 di mattina tutte le attività commerciali e le bellezze artistiche sono chiuse. Non ci rimane altro che attendere passeggiando per Erice vuota. L’origine del nome Erice, è antica. Sacra per Elimi, Fenici, Greci, Romani e Cristiani, abbandonata dagli Arabi, assunse con i Normanni, Svevi e Aragonesi che vi eressero numerose chiese, l’aspetto di Montagna del Signore. Erice è famosa oggi per il prestigioso Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana” che ospita annualmente i seminari internazionali di fisica subnucleare.
Un consiglio, acquistate presso una delle tante chiese – la prima che incontrate, entrando da Porta Trapani, è il Duomo - un biglietto unico denominato PASSE PARTOUT, che per 5 € per adulto –i bambini non pagano- vi permette l’ingresso alle 10 chiese –che sono visitabili a pagamento al prezzo di 2 € per ingresso- inoltre, con un euro vi forniscono una mini guida di Erice, così non perderete nulla di Erice e della sua bella cultura millenaria.
Sicuramente delle 19 chiese (10 con ingresso a pagamento e 9 con ingresso gratuito) presenti ad Erice, solo due meritano la visita per la loro straordinarietà della bellezza architettonica e dei numerosi oggetti al loro interno, le altre, che comunque meritano una visitina non brillano certo di ricchezza culturale.
Io da parte mia vi segnalo di seguito ciò che più mi ha colpito.
Una volta lasciata la funivia dopo circa 100mt si transita per Porta Trapani – si chiama così perché esposta verso Trapani- andando a sx dopo una piccola salita si raggiunge la Torre di Re Federico o Torre Campanara e il Real Duomo.
La Torre, di vedetta antichissima, sembra risalire alle guerre Puniche che videro contrapposte Roma e Cartagine per il controllo del Mediterraneo, fu ricostruita alla fine del Duecento da Federico III d’Aragona che visse parecchi anni ad Erice. E’ alta 28 metri si raggiunge la sommità con una scala di 108 gradini intervallati da quattro piani -da dove si può tirar il fiato- presenta delle splendide bifore. Purtroppo qua e là si nota del cemento armato, simbolo di un restauro non ben progettato, che a mio parere poteva essere meno invasivo senza troppo deturpare la bellezza della torre . Sia dalla sommità che dai piani intermedi si gode di un ottimo panorama.
Il Duomo, secondo la tradizione la chiesa fu costruita già ai tempi dell’imperatore Costantino nel IV secolo d.C., l’edificio che ammiriamo oggi fu fatto edificare dal Re Federico III nel 1312 con materiale proveniente dal tempio della Venere Ericina. Nel corso dei secoli è stato più volte rimaneggiato, restaurato e ammodernato. Di tipo stile gotico chiaramontano, presenta una facciata a saliente con merlature. Due elementi la caratterizzano e le conferiscono un aspetto unico e monumentale : il campanile e il portico.
L’interno crollò nel 1853. Immediatamente inizio la ricostruzione terminata in meno di dieci anni. Stupisce soprattutto per la bellezza delle decorazioni in stucco delle volte, un merletto prezioso che suscita meraviglia.
La grande cappella del 1512 che si apre a metà della navata sinistra, in stile tardo gotico, è dedicata alla Madonna Custode e Patrona detta di Custunaci. L’urna di vetro contiene le reliquie di San Benigno Martire.
Numerosissime ed di alto valore artistico, sono le opere custodite nelle navate sia di destra che di sinistra.
Oltrepassata la Cappella della Madonna si giunge all’ingresso delle sale espositive, un vero e proprio museo che raccoglie il tesoro religioso di Erice, vi si trovano opere selezionate di oreficeria, pittura, scultura, alabastro, avorio, ricami in oro, seta e corallo datate tra il XIV e il XIX secolo.
A destra dell’altare di San Giuseppe una porta immette nella sacrestia, dove è possibile amirare l’armadio monumentale, una vera opera d’arte in legno, delle maestranze siciliane del XVIII secolo
Chiesa di San Martino, fu fatta edificare da Ruggero il Normanno, E’ tradizione che in questa chiesa si portassero i re quando venivano ad Erice e che vi si radunassero i Magistrati. La facciata è molto semplice, a saliente, cui fa da contrasto la sontuosità del portale, stile barocco, con una nicchia riccamente decorata che accoglie il mezzo busto del Santo Vescovo Martino.
Di Notevole interesse è il cortile interno cinquecentesco porticato su tre lati con pilastri di pietra.
La “Congrega” è la sala delle riunioni delle congregazioni di San Martino e del Purgatorio. E’ un’elegante sala decorata con stucchi di chiara derivazione serponttiana e affrescata dai fratelli Manno.
Anche qui come per il Real Duomo, numerose sono le opera d’arti custodite, tra cui spiccano le opere lignee più importanti di tutta Erice, sono opere datate anch’esse tra il XVI e il XIX secolo, fra tutte spicca –per grandezza- l’opera di San Martino a cavallo e il povero del XVI secolo.
Erice è famosa anche per l’arte della sua pasticceria, in qualunque pasticceria vi fermerete mangerete delle ottime cassatine, cannoli siciliani, dolci di marzapane ed altre leccornie ancora, mi sento però di consigliarvi la pasticceria “CONVENTO” dove le signore che hanno lavorato presso il convento delle clarisse, e che da quest’ultime hanno imparato l’arte della pasticceria, hanno trasferito la loro sapienza nel laboratorio artigianale. La pasticceria si trova tra l’angolo di piazza s.Domenico e Via F. Guamotti.
Terminata la visita ad Erice, decidiamo di ridiscendere al parcheggio, chiedo al CICCI se conosce un’ottima rosticceria me ne indica una a poche centinai di metri da via Capua precisamente in via Cosenza, ed effettivamente qui fano un pò di tutto soprattutto piatti da asporto, prendiamo del timballo, pollo arrosto patate al forno, del cous cous di pesce e 6 arancini, tutto davvero molto buono e ben preparato, e che dire del prezzo neanche 17€, più avanti c’è poi un forno dove acquistiamo del pane al sesamo (ricorrente qui in Sicilia) e del pane cunzatu (ottimo), ci dirigiamo verso il lungomare Dante Alighieri a Trapani (incrocio con via Circonvalazione), alla rotonda che porta in direzione di San Vito Lo Capo difronte al supermercato DESPAR (ottimo per l’ approvigionamento delle vivande).
Dopo pranzo ci andiamo a riposare un po sul mare. Il Mare è mosso, stiamo lì un paio d’ore, poi partiamo alla volta della piani di Macari.
Giunti a Macari la delusione è tanta, era dall’inizio del viaggio che ne parlavo ai ragazzi e a mia moglie, e li preparavo dicendogli che avremmo fatto campeggio libero una volta giunti a Macari, ma appena arrivati nel un adetto al parcheggio ci avvisa che qui ormai è fatto assoluto divieto di campeggio, che si può sostare ma solo nei due parcheggi predisposti. oltretutto, i parcheggi sono distanti un centinaio di metri dal mare. Guardo mia moglie e i miei figli rifletto e dico tra me e me che non vale la pena stare qui a respirare la polvere delle macchine che vanno e vengono ininterrottamente per tutto il giorno,oltretutto, sotto un sole cuocente, a questo punto innesto la retromarcia e scappo via da Macari, in direzione di San Vito Lo capo.
Giunti a San Vito Lo Capo, mia moglie mi chiede di poter sostare in un campeggio anzichè nelle aree di sosta perchè ha la necessità di effettuare il bucato nella lavatrice.
Così decido di andare al Camping “SOLEADO” che per un equipaggio di 4 persone + camper chiede 30 € (senza allaccio corrente elettrica). Una volta sistemati dò una rapida occhiata al campeggio, che da subito mi sembra squallido, sporco, per tutto il camping si sente un puzzo di fogna è veramente mal tenuto e si rivelerà davvero dispendioso (per quanto riguarda la corrente elettrica si spende mino 2,50€ al giorno per tenere accesi frigo e batteria cellula in carica mi sembra un pò troppo caro), unico pregio è che è proprio davanti al mare.
Ho inoltre constato che le docce, i bagni, e i pozzetti di scarico dei WC chimici (a cielo aperto senza un tappo che ne impedisca la fuoriuscita dei miasmi), versano in uno stato pietoso il puzzo che ne viene fuori è nauseabondo, fa venire il volta stomaco ogni volta che si transita davanti ai servizi.
Decidiamo mio malgrado, di rimanere qui, anche perché è già venerdì pomeriggio e le aree di sosta, si vanno via via riempendo di camperisti siciliani che amano frequentare San Vito Lo Capo durante il Week End. Raccomando vivamente a tutti i membri del nostro equipaggio di non servirsi dei servizi igienici del campeggio e di utilizzare esclusivamente quelli del camper.
Il bello del camper è proprio questo, che laddove i servizi igienici non sono all’altezza di una confacente pulizia, uno può sempre utilizzare i suoi.
I Ragazzi vogliono andare al mare, così diamo una rapida sistemata al camper, prendiamo l’attrezzatura da spiaggia e ci dirigiamo in spiaggia. Varchiamo il cancello del campeggio attraversiamo la strada e siamo in spiaggia, quello che ci si para davanti è uno scenario caraibico, spiaggia bianca e fine, mare che degrada dolcemente dal trasparente al blu attraverso una gamma di colori che va dal verde smeraldo al turchese per poi terminare nel blu intenso. guardo mia moglie e gli sussurro, “certo il campeggio fa schifo, ma guarda che mare!” , lei annuisce fa le “spallucce” e di rimando mi dice “chi se ne frega del campeggio, io di qui non mi sposto più, qua voglio starci almeno 10 giorni”, sorrido compiaciuto, ci stendiamo al sole ed aspettiamo il tramonto, mentre i ragazzi si diverto giocando in acqua.
Vi invito a segurmi anche sul blog e a segnalare l'artciolo, se vi piace, anche agli altri lettori, cliccando sul bottone "CONSIGLIALO" che trovate in fondo ad ogni articolo
[center][url=http://camperistinviaggio.blogspot.com/][/url][/center]
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
@Alien, pescia romana? cos'è un nuovo pesce del tevere ahahahaha! caro Alien ma vuoi davvero che venga a Pescia e abbandoni questo paradiso terrestre, nooooo non ci penso proprio, ci si vede al rietro ciao a pesto
meglio pescia che torvaianica o ostia...
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)
Approposito ma le abitanti di Pescia come si chiamano?
poi m'informo e ti rendo edotto...
è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)