L'Inghilterra dice addio a Jack: Mohamed il nome più diffuso

L'Inghilterra dice addio a Jack: Mohamed il nome più diffuso

così titola un articolo che trovate qui:
http://www.ilgiornale.it/interni/linghilterra_dice_addio_jack_mohamed_il_nome_piu_diffuso/mohammed-bebe-nomi-gran_bretagna/28-10-2010/articolo-id=483222-page=0-comments=1

L'indice di natalità dei paesi occidentali è quello che è.
L'Italia tra l'altro è uno dei paesi messi peggio anche sotto questo aspetto.
Siamo una popolazione vecchia e forse..... in via di estinzione?

Commenti

  • modificato 23:27
    [quote]Canarino Feroce:
    L'Inghilterra dice addio a Jack: Mohamed il nome più diffuso

    così titola un articolo che trovate qui:
    http://www.ilgiornale.it/interni/linghilterra_dice_addio_jack_mohamed_il_nome_piu_diffuso/mohammed-bebe-nomi-gran_bretagna/28-10-2010/articolo-id=483222-page=0-comments=1

    ..Io l'ho sempre detto di essere una donna moderna:D:D..il mio gatto si chiama Oliver: nome al 2° posto in GB;)
  • modificato 23:27
    siamo invasi ???
    La mia casa continuerà  a viaggiare su due gambe e i miei sogni non avranno frontiere. 

    CHE GUEVARA
  • modificato 23:27
    Invasione?
    Dipende solo da noi, ovvero dalla capacità che avrà l'occidente di saper valorizzare alcuni, ma allo stesso tempo di "redarguire" altri (ovviamente anche non stranieri).
    Se poi si attuassero anche delle serie politiche sociali di difesa della famiglia, la cosa non guasterebbe di certo e forse qualche creatura in più l'occidente la partorirebbe.
    Quanto agli stranieri ho avuto modo di apprezzarne molti: sono quelli che qui da noi si fanno un c...o così per ottenere un futuro migliore.
    Quelli che mi disturbano non sono quelli che vogliono stare "insieme" a noi, ma quelli che pensano, appunto, di "invaderci" imponendoci, anche col loro numero, i propri usi e costumi e che nel contempo mostrano aperto disprezzo per i nostri: questi elementi esistono e costituiscono un numero cospicuo e rilevante almeno quanto quello dei lavoratori immigrati onesti ed operosi.
    Ecco, mi pare che sia solo ipocrisia, da parte di una buona fetta della civiltà occidentale, non ammettere questo pericoloso stato di fatto che ritengo, se ancora minimizzato o addirittura non riconosciuto, ci porterà davvero all' "invasione".
    E appena il caso di sottolineare che a me il colore della pelle o la nazionalità di un uomo non importa nulla: siamo tutti assolutamente uguali sotto questo profilo.
    Ritengo invece che ciò che differenzia, e di molto, un individuo da un altro sia il modo concreto in cui si pone verso la comunità in cui aspira a vivere.
    In sintesi sì all'integrazione, ma assolutamente no alla sopraffazione.
  • modificato 23:27
    io non mi soffermo sul nome islamico e sugli extracomunitari che arrivano in Europa.
    preferisco parlare di questo risultato di un sondaggio indirizzato a 652 donne italiane mamme lavoratrici di età media 43 anni e di livello medio-alto:

    - Un terzo delle donne lavoratrici italiane tra il primo e il secondo figlio abbandonano il mondo del lavoro (circa il 20% delle donne in Lombardia abbandona il lavoro dopo la prima maternità)
    - Nonostante la legge 53 del 2000 ("Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città") ad oggi i servizi atti a favorire la ripresa del lavoro in seguito alla gravidanza sono pochi o addirittura inesistenti;
    - Solo il 2% dei padri ha usufruito del periodo di congedo del dopo parto
    - Essendo limitati i posti per i nidi comunali ed esorbitanti i costi dei nidi privati vi sono problemi se in famiglia non vi è la presenza di parenti, nel caso maggiore di nonni, disponibili all'accudimento dei bambini al termine del periodo di maternità

    Se a questo aggiungiamo:
    - Il personale sanitario ha riscontrato problemi psicologici nel 15/20% delle donne madri lavoratrici in cura presso di loro ma si trova ad essere poco preparato sull'aiuto da poter dare rispetto alle problematiche psicologiche derivanti dalla maternità
    - Il tasso di fertilità è ormai bassissimo (il nostro paese è agli ultimi posti per tasso di fertilità, con un valore per il 2007 pari a 1,29 figli per donna) e siamo quini scesi sotto al limite del tasso di sopravvivenza della specie (la legge 40 sulla procreazione assistita non ha migliorato la situazione. In soli 4 anni dall'entrata in vigore, le nascite sono diminuite del 2,78%)
    - L'età media della donna al primo parto è di 35 anni e quindi tendenzialmente ci si ferma all'unico figlio
    - La depressione post-partum colpisce oggi il 10% delle donne italiane (55.000 donne all'anno)

    Se poi aggiungiamo che oggi molti futuri genitori sono precari o stanno perdendo il posto di lavoro a causa della crisi.....
    Insomma penso proprio che stiamo per estinguerci:|..la difficoltà oggi di essere genitori si sta radicando nella credenza che si debba rispondere ad alte aspettative, proprie e sociali per poter affrontare questo grande e meraviglioso impegno.
    oggi ci vuole un ambiente di sostegno(a cominciare dall'asilo nido), la presenza di figure affettive, la sicurezza di un contesto di vita adeguato e la garanzia di una tutela sociale soprattutto verso quella categoria di donne che devono conciliare l'impegno dell'essere madri con quello di essere anche lavoratrici.
    ..e penso che un piccolo sforzo il nostro governo lo potrebbe fare vista la gravita' della cosa....
    :boss:..ma quante cose dovrebbe fare!:|:ops:

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