La vendita di armi ai Paesi arabi
Come al solito, dopo gli attentati terroristici, i politici, i giornalisti, gli opinion makers, i parassiti e i demagoghi si scatenano per fornire la propria ricetta per combattere il terrorismo e per cercarne le colpe. Tutta gente che cavalca la tigre per gli interessi propri, ma nessuno che sa veramente cosa sia necessario fare per debellare questa piaga, o forse lo sanno, ma, siccome non vogliono rendersi impopolari, vanno a cercare soluzioni che non servono assolutamente a niente, ma almeno soddisfano una larga fascia di elettori.Io non devo rendermi popolare, per cui esprimo anch'io un' opinione che piacerà poco a molti. Tra le varie teorie enunciate da quel o quell'altro protagonista di turno, risulta che la vendita di armi da parte delle Nazioni occidentali è la causa primaria dei risultati degli attentati terroristici. E' vero, senza le armi moderne i risultati sarebbero meno devastanti. Voglio ricordare però a quei bravi signori pseudo pacifisti che chi vuole fare la guerra la fa anche con i bastoni e con i sassi e gli effetti non sono meno devastanti della guerra fatta con bombe o armi moderne. Chiunque abbia un po di conoscenza della storia, saprà che nel passato le guerre non erano meno cruente di oggi e la popolazione civile correva ancora più rischi di quelli odierni. Stupri e massacri della popolazione inerme erano all'ordine del giorno.Un'altra cosa voglio dire a coloro che vorrebbero eliminare la produzione di armi. Facciamolo pure, ma pensiamo anche a come fare a sostentare tutti i lavoratori che perderanno il posto di lavoro in seguito alla cessazione della fabbricazione delle armi. é facile predicare quando si ha un posto ben retribuito in un giornale o si siede in uno scranno di Montecitorio. Questi bravi signori hanno mai chiesto cosa ne pensano i dipendenti della Oto Melara o coloro che vivono a Gardone Val Trompia?Ciò che poi mi disturba ancora di più è la sfacciattaggine di certi politici che vogliono eliminare la vendita delle armi, ma nello stesso si lamentano che non c'è lavoro per i giovani e inorridiscono quando pensano che per trovare lavoro questi giovani devono emigrare.Io certamente vorrei vivere in un mondo pacifico, dove non si abbia paura di entrare in un bar o in museo per il rischio di attentati. Sono un pacifista e quindi non predico la guerra, ma sono anche abbastanza raziocinante per sapere che la ricchezza di una nazione non scende dal cielo per opera di qualche divinità. Se vogliamo realizzare tutte le cose che i nostri bravi politici ci promettono, c'è bisogno che le nostre fabbriche lavorino su tre turno al giorno. Con le chiacchiere non si va da nessuna parte.
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è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)