come forse vi ho già detto
mi sono occupato in prima persona di portare clienti al proprietario del capannone dove teniamo i camper.
lui è un ricco imprenditore che tiene questo stabile come macchina da soldi cercando di investire il meno possibile anche se ora ci sta mettendo a norma l'impianto elettrico aggiungendo prese della corrente e impianto antifurto.
dagli 8 camper iniziali ora siamo in 17 dentro e 2 in cortile.
ieri sera ero li e notavo, che pur essendo alcuni di noi (non io) molto benestanti, tranne due, gli altri sono tutti mezzi con almeno 10 anni di vita, uno è addirittura dell'82, tenuto benissimo.
e soprattutto nessuno ha intenzione di cambiarlo.
guardando questo piccolo spicchio di mercato, mi viene da chiedermi come possono stare in piedi i produttori.
Cosa ne pensate?
lui è un ricco imprenditore che tiene questo stabile come macchina da soldi cercando di investire il meno possibile anche se ora ci sta mettendo a norma l'impianto elettrico aggiungendo prese della corrente e impianto antifurto.
dagli 8 camper iniziali ora siamo in 17 dentro e 2 in cortile.
ieri sera ero li e notavo, che pur essendo alcuni di noi (non io) molto benestanti, tranne due, gli altri sono tutti mezzi con almeno 10 anni di vita, uno è addirittura dell'82, tenuto benissimo.
e soprattutto nessuno ha intenzione di cambiarlo.
guardando questo piccolo spicchio di mercato, mi viene da chiedermi come possono stare in piedi i produttori.
Cosa ne pensate?
Commenti
come anzianità i camper durano di più...
Al 2017 Laika ha 112 concessionarie, di cui 23 in Italia, 25 in Francia, 19 in Germania, 9 in Norvegia, 8 in Svezia, 7 in Spagna, 3 in Svizzera, 3 in Gran Bretagna, 3 in Repubblica Ceca, 2 in Belgio, 2 in Polonia, 1 in Irlanda, 1 in Olanda, 1 in Austria, 1 in Portogallo, 1 in Lituania, 1 in Bulgaria, 1 in Repubblica Slovacca, 1 in Slovenia non penserete paghi il frigo come noi?? io ho una piccolissima ditta dove ci si serve direttamente da una casa produttrice per acqustare il materiale successivamente montato, l'offerta che fanno a me in quanto compro molto materiale da loro a differenza di un privato è un 50%extra 20%, quindi lo pago un pò più di un quarto, al cliente finale conviene chiamare me che allo stesso prezzo pagato da lui per l'acquisto da me compreso ha il montaggio, e in più ci guadagno..
Certo le strutture devono essere adeguate e la tariffa richiesta deve solamente coprire le spese dei servizi offerti. Il comune non deve fare cassa sui servizi, ma sugli introiti che ne ricavano i commercianti locali.
E, a questo punto è d'uopo fare una considerazione. Se si vuole essere bene accetti in una località, bisogna che i camperisti non diventi un costo per la comunità ospitante, ma diventi una risorsa. E questo significa non arrivare con la cambusa piena, ma acquistare tutto in loco e servirsi degli esercizi locali.
Il camper è un mezzo costoso e questo è un dato di fatto, ma non non sono certamente i campeggi, le aree sosta ed i comuni poco camper friendly a determinare una ristagnazione del mercato. Diciamo piuttosto che molti si sono resi conto che possedere un v.r è costoso e non determina nessun risparmio rispetto ad altre forme di vacanze.
Forse è ora che la smettiamo di nasconderci dietro ai luoghi comuni e guardiamo veramente la realtà in faccia. L'Italia è al terzo posto in Europa per numero di aree sosta, certo la media dei prezzi applicati nelle stazioni turistiche di grido è normalmente superiore a quella europea e lo stesso vale per i campeggi. Tuttavia il camper è un mezzo eclettico e flessibile e, se usato con intelligenza, ci permette delle vacanze indimenticabili anche fuori dalla pazza folla. Certo che se vogliamo andare tutti ad ogosto in Sardegna, bisogna anche accettarne le conseguenze.
Io credo che il problema sia diverso, in Italia la maggior parte dei camperisti l'ha comprato sperando di risparmiare ed ora fa di tutto per farlo a discapito di chi ha capito come si usa un camper.
CHE GUEVARA
https://www.associazioneproduttoricamper.it/wp-content/uploads/2016/08/APC-Rapporto-nazionale-2018-Compresso.pdf
Per chi non ha voglia di spulciare i dati c'è una risposta semplice e chiara:
Il mercato estero; è ovvio che se si guarda solo il proprio capannone ci si chiede come possa stare in piedi la baracca, di queste 110742 del 2017 solo 5099 sono le immatricolazioni in Italia (di cui 739 destinate al noleggio). 40000 in Germania, oltre 20000 in Francia e 15000 nel Regno Unito, hai voglia a stare in piedi!
Dei 225000 veicoli che circolano attualmente in Italia, ben 143000 ha un'eta superiore ai 10 anni (il mio tra 9 giorni ne compie 30, auguri!)
Le motivazioni di tali differenze possono essere sia culturali (spesso il camperista viene visto come uno "zingaro", e in Italia si sa, conta più l'apparenza che la sostanza) che economiche, e secondo me questa opzione influisce molto di più.
Saluti a tutti!
Tommi
Un Italiano non lo farebbe mai se può permettersi una macchina simile di certo non va in campeggio, va in barca. Come ha detto Tom tom gli italiani sono per l'apparenza, i popoli del nord sono "pratici" e amano il campeggio che nella sua diversità ti permette di "staccare" dopo una settimana di lavoro.
ciao
CHE GUEVARA
Bivaccare in un parcheggio pubblico non rafforza certamente la dignità del turismo plein air e scoraggia chiunque a farne parte.
Se vogliamo che l'abitar viaggiando abbia il ruolo che gli spetta di diritto, dobbiamo tutti contribuire a sollevarne il livello qualitativo, evitando in primo luogo comportamenti men che civili e dignitosi.