stasera vi racconto una mia avventura
Alla scoperta del Nemrut Dagi, le mie impressioni.
Turchia orientale, Kurdistan Kurdo, agosto 2019
circa 300 km dopo aver passato la Kapadocia, in pieno Kurdistan Turco, si lascia il grande fresco altipiano e si comincia a scendere verso la pianura siriana,
a Nizip ci sono 46 gradi, l'aria è irrespirabile, il vento scotta, mangiamo un gelato, che io lo ho chiamato gelato elastico, perchè fa la bava, poi ho capito,
perche in Turchia hanno quel tipo di gelato, con il caldo si scioglie più lentamente.
Poi la strada gira verso nord est in direzione Sanliurfa, e per fortuna ricominciano le montagne, passiamo Siverik e poi il maestoso Eufrate, fiume dal nome esotico.
Ormai dal mattino, ho gia percorso quasi 600 km, ma non manca ancora molto alla meta.
Posto di blocco militare, con tanto di mezzi e uomini armati con mitra, mostro il passaporto, gli dico dove sto andando, ma sono più interessati a guardare il mio camper tutto disegnato,
qualche battuta quasi scherzosa, poi mi augurano buon viaggio.Ne troverò altri più avanti, tra Turchi e Kurdi. non è che si amino tanto.
Poi finalmente lo vedo.
Da lontano sembrava un piccolo cono un po più alto delle montagne circostanti, niente di impressionante, ma ero ancora a circa 70 km. dalla meta.
Una strada ottima da percorrere, sempre ben asfaltata e con 4 corsie, ma ad un certo punto devo trovare la deviazione, vedo quasi per caso il primo
cartello che indicava la montagna sacra e simbolo della Turchia . il Nemrut Dagi, ero sulla strada giusta.
qualche villaggio ogni tanto, poi ci si immerge dentro a profonde vallate, praticamente senza alberi, dopo ogni curva, altre curve e poi altre ancora,
sembrava non finissero mai.
ogni tanto un piccolo villaggio fatto di case ad un piano, costruzioni in fango e paglia, con vicino la catasta di escrementi di mucca essiccata,
quella era la loro legna da ardere, visto che non ci sono alberi, nemmeno uno in centinaia di kilometri. Vedo una piccola moschea, i Kurdi sono musulmani.
Ogni tanto trovo una deviazione, il miei navigatori mi segnalano di andare a destra, ma il cartello dice a sinistra, scelgo il cartello, poi la strada sale sempre di piu,
sempre più stretta,non è più asfaltata, ma sembra fatta come il Pavè, non si vede ne una casa, ne un cartello, mentre i navigatori insistono e mi
intimano di tornare indietro, che faccio ? dei miei compagni di viaggio motociclisti, conosciuti in Kapadocia che facevano quel giorno lo stesso tragitto neanche l'ombra,
chissà dove saranno. Poi mi ricordo che sono nel Kurdistan Turco e per ora devo cavarmela da solo, I miei amici motociclisti li ho persi di vista già da 400 km ormai,
forse sono già passati da li,oppure passeranno piu tardi, non ho modo di comunicare con loro, spero sempre che la strada sia quella giusta. ad un certo punto decido
di fermarmi per fare il punto della situazione e decidere poi cosa fare. potrei dormire anche li, in fondo il mio vecchio camper e piccolo e confortevole.
poi
In lontananza vedo che scende un vecchio camioncino, che proviene chissà da dove, mi passa vicino ed alzo un braccio, si ferma, chiedo informazioni in qualche modo,
io non so il Turco, ma li so che parlano il Curdo e quindi per me era lo stesso, non esiste il problema.
non ho la minima idea se loro abbiano capito dove volevo andare , ma la cosa era reciproca, anche io non ci ho capito niente di quello che mi hanno indicato,
quindi ho dedotto che ero sulla strada giusta e decido di lo stesso di proseguire, la strada è sempre più malmessa e confido che in qualche parte porterà,
non ci sono frontiere nelle vicinanze, al massimo tornerò indietro, il problema è che si sta facendo buio.
dopo svariati km, in mezzo al nulla, in una vallata ecco finalmente il mio punto di ritrovo, l'Hotel Euphrate, ancora in parte in costruzione,
ma con la piscina funzionante.Parcheggio il mio mezzo e constato che sono il primo cliente della giornata, gli altri arriveranno dopo qualche ora.
Al Nemrut Dagi non si può salire con mezzi privati, la strada è molto stretta e tortuosa, possono circolare solo i pulmini dell'hotel e i militari, quindi
salirò con un pulmino.
Commenti
CHE GUEVARA
per prendere un caffè, perchè si riparte quasi subito.
finchè il fiato e le gambe me lo permettevano, attorno a me un silenzio quasi irreale, ogni tanto qualcuno mi superava ansimando e mi sembrava di sentire sottovoce delle
bestemmie di chi non aveva ormai più fiato per parlare. non ero l'unico messo male, questo mi dava coraggio e la forza per continuare.
inglesi e altre nazionalità.
che anche se erano li fermi da migliaia di anni, potevano anche crollare in qualsiasi momento.
un applauso e qualche urla, dettate forse dall'emozione collettiva.
era alto circa 80 metri e si stava colorando di rosso.
il riflesso del fiume Eufrate
che le piccole colline che si vedevano da 70 km di distanza, erano in realtà una imponente catena di montagne,
il racconto lo fermo qui, anche se il viaggio ha continuato per alcune settimane ancora, Lago Van, i vulcani, il Monte Ararat, Ani l'antica capitale Armena e molto, molto altro.
Dopo avere visitato il Nemrut Dagi, il viaggio ha continuato ancora verso est, siamo sopra la Syria e l'Irak, ogni tanto mi fermano i militari, posti di blocco con mezzi armati che fanno pensare, poi vedono che sono straniero e mi fanno passare salutando.
Il Lago Van, sembra un mare tanto è grande, arrivato li, ho visto che vicino al lago c'è un vulcano, mi sono informato ed ho scoperto che si può salire con il camper, la strada è molto buona e per niente difficile, si sale e si sale sempre di più, il panorama sottostante è impressionante, si vede quasi tutta la grandezza del lago Van, poi si arriva in cima e da li si può scendere volendo dentro al cratere. Un cratere molto grande della larghezza di 8 km, la strada si restringe, ma rimane pavimentata con il pave, Finalmente si arriva ad un laghetto di acqua calda, ma non si può fare il bagno, perchè il cartello dice che è tossica, più avanti trovo un'altro lago, molto più grande di acqua fredda, qualche turista turco e una piccola costruzione dove esiste un bar e si può anche mangiare. Un posto meraviglioso, pieno di uccelli e tartarughe, vedo anche molti cartelli che segnalano la presenza di orsi, ma io non ne ho visti. il cratere si trova a circa 220 metri di altitudine. Il vulcano non è spento, dorme, unico segno il laghetto con acqua calda.
CHE GUEVARA
Mo' serve solo decidere se andarci davvero o optare per la quarta Norvegia (più di qualcosa da vedere è rimasto).
Moglie ancora indecisa, fa un po' ridere ma uno dei suoi dubbi è legato alla lingua di Ataturk.
Due camper di amici in questo momento stanno girando la nazione; spero che diano buoni feedback.
Più avanti vedremo il da farsi e decideremo.