Problema infiltrazioni

modificato 09:57 in Camper-Tecnica
Ciao a tutti
Non è molto che mi interesso ai camper, giusto qualche mese, e quello che più mi ha scioccato è il problema relativo alla possibilità di infiltrazioni.
Sinceramente della tecnica costruttiva della cellula non ne so molto.
Però a mente faccio un paragone con tutti i veicoli che ho guidato, ho fatto qualche anno l'autista, e non me ne viene in mente nessuno che abbia avuto questi problemi.
Ad esempio i camion frigo, quelli con la cella frigorifera, non credo che si differenziano molto dalla struttura della cellula di un camper ( a parte che non hanno oblò e finestre)ma non ho mai sentito di problemi legatiad infiltrazioni.

Fors ho detto solo tante cavolate, ma sono curioso.

Commenti

  • modificato 09:57
    La costruzione in generale di un veicolo ricreazionale è più complessa e articolata rispetto a tutte le altre tipologie di mezzi marcianti su ruote, compresa la caravan da cui discende.

    Se uno vedesse come si producono i camper, non credo che lo stupore, di come si opera, prevalga sul dubbio di come uscirà poi quel pezzo, è ancora un meccanismo di costruzione molto manuale, l'uomo fa la grande differenza.

    Oggi, tranne casi isolatissimi, specie in questi ultimi 24 mesi, il vr sta subendo degli evidenti progressi proprio sotto l'aspetto legato alla qualità dei materiali e sistemi di rendere il tutto più idoneo ad un uso molto prolungato nel tempo. Sono convinto che stiamo entrando nell'era dei mezzi più - perfetti -, gli errori del passato sono serviti a migliorarsi e far muovere un concetto di idea costruttiva "più sana".

    Ciò non toglie il fatto che produrre camper è sempre - difficile - una sorta di alchimia in cui tante cose devono coincidere, orchestrare ciò in una perfetta sinfonia richiede maestri d'opera non sempre capaci di gestire il tutto.

    In fondo, il caro Seneca, in tempi non sospetti diceva:"Tamdiu discendum est, quandiu vivis", è necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive, Maculani.
  • modificato 09:57
    Condivido quanto detto da Maculani: la costruzione (salvo rari casi) è ancora manuale, molti pezzi assemblati a mano da tante persone.
    Non vi sono impianti tecnologici ad hoc che assemblano (bisognerebbe progettarli e costruirli su misura limitando però anche la panoramica dei modelli) e sono pochi i costruttori specializzati con linee di stampaggio/costruzione dei pannelli esterni.
    Si aggiunga che anche gli investimenti necessari per "farsi" in loco le componenti (ad eccezzione dei mobili, ma sempre di più anche questi provengono da fuori) sono enormi in spazi e tecnologia ed il loro ammortamento con i volumi venduti diventa quasi impossibile.

    Certo si dovrebbe lavorare meglio, anzi si deve lavorare meglio: le famose maestranze dalle mani sapienti non possono ridursi ad un piccolo drappello di teste che devono coordinarne migliaia "a basso costo" su prodotti che forzatamente non possono subire un collaudo di punto certificato in uscita dalla fabbrica......ma non adentriamoci oltre in complesse logiche aziendali e del mondo del lavoro.

    Molto lentamente e con grande fatica anche in questo settore si stà introducendo il concetto di qualità: purtroppo inizialmente sarà solo apparente ma pian piano mi auguro fortemente che si trasformi in percepita ed infine in concreta.

    Parere personale.
    Dodo
  • modificato November 2010
    Personalmente ho assistito alla costruzione di veicoli in passato e precisamente nello stabilimento produttivo della C.I. sia a Cusona che a Poggibonsi nella loro vecchia sede, sono stato anche in Arca quando l'azienda stava passando un periodo poco felice ed ho assistito alla costruzione dei gloriosi Superamerica. Quanto detto da Marco non fà una piega, ancora oggi la riuscita di un veicolo è affidata all'abilità e professionalità umana e quanto un'azienda riesca ad investire in termini di qualità. Il camper essendo un veicolo piuttosto complesso, necessiterebbe di periodi più lunghi di collaudo cosa che invece viene affidata alla clientela finale che spesso ne subisce le conseguenze, lamentando problematiche dalle più piccole alle più grandi. Sono convinto che un prodotto presente da anni sul mercato e collaudato nel tempo, traendo gli spunti anche dagli utilizzatori, sia un veicolo più affidabile anche se non segue le mode del momento. I veicoli italiani hanno purtroppo questa caratteristica, c'è sempre l'esigenza di cambiare in linee e forme piuttosto che in contenuti che non si vedono, per stare al passo con gli altri, si sà che siamo un popolo di stilisti al quale piace molto l'immagine, a differenza dei nostri cugini che curano di più l'aspetto interiore. L'utilizzo di tecniche moderne, quali l'adozione di materiali plastici in zone critiche al posto del legno, segna un'importante passo in avanti, ma non esclude la possibilità di infiltrazioni poichè tutto dipende da come le parti vengono assemblate, da che sigillanti vengono usati e da come vengono impiegati.
    Saluti Simone.
  • modificato 09:57
    [quote]Reludwig:
    Personalmente ho assistito alla costruzione di veicoli in passato e precisamente nello stabilimento produttivo della C.I. sia a Cusona che a Poggibonsi nella loro vecchia sede, sono stato anche in Arca quando l'azienda stava passando un periodo poco felice ed ho assistito alla costruzione dei gloriosi Superamerica. Quanto detto da Marco non fà una piega, ancora oggi la riuscita di un veicolo è affidata all'abilità e professionalità umana e quanto un'azienda riesca ad investire in termini di qualità. Il camper essendo un veicolo piuttosto complesso, necessiterebbe di periodi più lunghi di collaudo cosa che invece viene affidata alla clientela finale che spesso ne subisce le conseguenze, lamentando problematiche dalle più piccole alle più grandi. Sono convinto che un prodotto presente da anni sul mercato e collaudato nel tempo, traendo gli spunti anche dagli utilizzatori, sia un veicolo più affidabile anche se non segue le mode del momento. I veicoli italiani hanno purtroppo questa caratteristica, c'è sempre l'esigenza di cambiare in linee e forme piuttosto che in contenuti che non si vedono, per stare al passo con gli altri, si sà che siamo un popolo di stilisti al quale piace molto l'immagine, a differenza dei nostri cugini che curano di più l'aspetto interiore. L'utilizzo di tecniche moderne, quali l'adozione di materiali plastici in zone critiche al posto del legno, segna un'importante passo in avanti, ma non esclude la possibilità di infiltrazioni poichè tutto dipende da come le parti vengono assemblate, da che sigillanti vengono usati e da come vengono impiegati.
    Saluti Simone.[/quote]

    Ho capito perfettamente.
    Purtroppo in questi ultimi anni abbiamo perso di vista l'importanza della professionalità che deve avere un "tecnico" pensando che le macchine potessero fare tutto.
    Quindi almeno negli ultimi 10 anni non c'è stato molto interesse da parte dei giovani ad avvicinarsi a "professioni" dove sporcarsi le mani è obbligatorio, e questo anche per colpa delle ditte che hanno cercato il risparmio ad ogni costo.
    E ovviamente a parità di stipendio si sta meglio a fare il ragioniere piuttosto che in officina.
    Io faccio impianti elettrici per automazioni, se vedete come sono fatte certe macchine industriali da centinaia di migliaia di € vi mettete a piangere.

    Grazie
  • modificato 09:57
    Questo mezzo:

    http://www.camperlife.it/news_1517_Guida-tecnica-per-lacquisto-del-camper-usato.html

    non può essere considerato migliore di questo:

    http://www.camperlife.it/news_1500_Il-nuovo-Kea-M72-di-Mobilvetta.html

    anche se in altri luoghi, in cui vige la confusione più totale, si cerca di far passare questa sfiatata tesi.

    Quel Rimor costava circa 35milioni di lire, fatte le dovute proporzioni e valutazioni del caso, il salto generazionale sui questi mezzi vi è stato ed è certamente un buon traguardo sin quì raggiunto, Maculani.

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