Il caro campeggio

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Commenti

  • modificato 00:40
    Il commercio e domanda e offerta se la domanda e alta l'offerente decide come giocare e di solito si gioca al rialzo.
    Se tu avessi una cosa comperata a dieci mila lire e oggi a causa della domanda avesse un valore di.mercato di.mille euro ,e avessi bisogno di monetizzarla a quanto la venderesti a 5euro o a mille?
  • modificato luglio 2011
    [quote]fampeg:
    @Ivano è vero secondo una persona come te io (s)ragiono , come (s)ragionano tutte le persone che sono disposte a dare retta alle cavolate che vai dicendo, fa testo il fatto che hai montato sto casino per non pagare 20 lepecosi euro e accontentare tua figlia durante le ferie, (chissa come sara stata contenta a guardarsi il mare mentre si allontanava....povera figliola), e questo definisce il peso come persona che puoi avere.....[/quote]


    Ma lo sai che sei veramente "buffo" :kiss:

    Cmq, magari non te ne sei accorto ma qui si sta parlando di altro permettendomi di estendere il problema costi elevati con i tanti altri "difettucci" dei camping che non agevolano il turismo itinerante cosi' come discusso in http://www.camperlife.it/forum/thread/100610-camping-perche-non-agevolano-il-camperismo-pagina_1.html ;)

    Ivano
  • modificato 00:40
    Ma dai?? davvero , ecco allora parla di altro e non fare gratuiti apprezzameti sulle persone che postano nel topic , non perdendo occasione per fare la figura del peracottaro richiamando gli interlocutori sulla natura del topic.
    ciaoooooo
  • modificato 00:40
    Queste sono le tariffe di due campeggi italiani. Uno situato in Val Venosta e l'altro situato in Val Pusteria che io conosco bene per averli frequentati.

    http://www.campeggievillaggi.it/Trentino_Alto_Adige/BZ/Laces_all'Adige-tariffe.html

    http://www.campingwildberg.com/prezzi.html

    Qualitativamente sono equivalenti al campeggio di Briançon e anche la zona turistica è perfettamente corrispondente. Quindi zona molto frequentate per le vacanze in Italia e zona molto frequentate per le vacanze in Francia. Direi che Briançon offre qualcosa di più. Il semplice fatto che sia stata dichiarata patrimonio dell'umanità gioca a suo favore. Comunque queste sono sottigliezze.

    Come si evince dal tariffario, il camping situato in Val Venosta costa giornalmente per due persone Euro 33.60 pari al 26% in più di quello di Briançon mentre quello della Val Pusteria costa giornalmente, sempre per due persone, 31.50 pari al 18% in più. La corrente a Briançon è 10 Amp mentre negli altri due campeggi è di 6Amp.

    Certamente se confrontiamo il campeggio di Briançon con un campeggio a Voghera ( ammesso che ci sia ) la Francia risulterà più cara, ma se facciamo un confronto omogeneo i campeggi francesi sono sempre meno cari.

    Per quanto riguarda l'apertura invernale è logico presumere che il campeggio di Piacenza ( scusami Federica se uso la tua città come esempio ) non abbia clienti, ma campeggi al sud dell'Italia come la Sicilia, la Calabria o la stessa Sardegna potrebbero essere oggetto di una buona frequentazione.

    Quendo il lavoro me lo permette, mia moglie ed io andiamo a svernare per un mese nel sud della Spagna e precisamente a Marbella. I campeggi spagnoli, dalla zona da Murcia a Gibilterra ed oltre, sono tutti aperti perchè ci sono migliaia di turisti tedeschi, inglesi, svedesi e danesi, senza contare gli italiani come noi che vanno a svernare in Spagna da inizio ottobre a fine marzo. Ora io dico, se i nostri proprietari di campeggi fossero un po' più illuminati, parte di queste persone potrebbero benissimo venire nel nostro Paese.

    Io non credo che sia un problema di costi, ma di mentalità. I nostri pseudo imprenditori guadagnano abbastanza durante l'estate per cui perchè dovrebbero accollarsi la fatica di tenere aperto quando le giornate si possono tranquillamente passare oziando? Ognuno a casa sua è libero di fare ciò che vuole, ma non andiamo poi a chiedere contributi allo Stato perchè i turisti hanno disertato l'Italia.
  • modificato luglio 2011
    [quote]Roussillon:
    Io non credo che sia un problema di costi, ma di mentalità. I nostri pseudo imprenditori guadagnano abbastanza durante l'estate per cui perchè dovrebbero accollarsi la fatica di tenere aperto quando le giornate si possono tranquillamente passare oziando? Ognuno a casa sua è libero di fare ciò che vuole, ma non andiamo poi a chiedere contributi allo Stato perchè i turisti hanno disertato l'Italia[/quote]

    Concordo pienamente !

    Ivano
  • modificato luglio 2011
    Allora facciamo cosi , visto che siete tutti convinti che i nostri imprenditori guadagnano una marea di soldi e oziano.


    Sardegna comune di dorgali , costa ., la spiaggia è questa:

    image


    Il territorio è questo:

    image

    Io ho un terreno sopra il corso d'acqua che si affaccia sulla spiaggia , sono circa 8 ettari , posso farci un camper service , o un piccolo campeggio , un centinaio di posti , a 50 mt dalla spiaggia , ho chiesto al'ufficio tecnico se è possibile mi è stato risposto di si , a patto di fare strutture a raso terreno , ho anche un pozzo , da trattare , unico problema la strada ci sono da costruire circa un chilometro e mezzo da bianca a camionabile una spesa piu una spesa meno il terreno è valutato 55 mila euro , servono circa 200.000 mila euro per partire , piu 9 dipendenti e per permettere di dare la copertura di legge per 100 posti 24 ore su 24 ore bagnini etc etc permessi per vendita alimenti reception bar e via dicendo


    io ci metto il terreno e 20.000 euro il resto ce li mettete voi pero dobbiamo rimanere aperti 12 mesi l'anno e il costo lo decidete voi , io sto a guardare

    basta aprire un cooperativa vediamo con le vostre idee se andiamo a fondo o diventiamo ricchi......


    allora chi ci sta???
  • modificato luglio 2011
    [quote]Roussillon:

    Per quanto riguarda l'apertura invernale è logico presumere che il campeggio di Piacenza ( scusami Federica se uso la tua città come esempio ) non abbia clienti, ma campeggi al sud dell'Italia come la Sicilia, la Calabria o la stessa Sardegna potrebbero essere oggetto di una buona frequentazione.


    Io non credo che sia un problema di costi, ma di mentalità. I nostri pseudo imprenditori guadagnano abbastanza durante l'estate per cui perchè dovrebbero accollarsi la fatica di tenere aperto quando le giornate si possono tranquillamente passare oziando? Ognuno a casa sua è libero di fare ciò che vuole, ma non andiamo poi a chiedere contributi allo Stato perchè i turisti hanno disertato l'Italia.

    [/quote]

    Non vorrei essere fiscale ma marbella è piu o meno alla stessa altezza di Hammamed , africa se non erro??? a dorgali sardegna in inverno nevica , a hammamed e marbella???

    Io la proposta l'ho fatta dimostrate a gli pseudo imprenditori come si fa.....
  • modificato 00:40
    bravo hai vinto...l'ultima parola e' tua!!bisogna pero' trovare il cretino che si metterebbe in societa' con te!!
    visto che parli di africa, mia mamma diceva sempre:M ussolini era andato a civilizzare in Africa..non rendendosi conto che in italia c'era ancora molta gente da civilizzare!!
    x la cronaca, in Italia non esiste solo la sardegna ma anche puglia, calabria e sicilia..dove non nevica quasi mai..e quest'anno, a capodanno, a palermo c'erano 20°!!vedi un po' tu!!
  • modificato 00:40
    Vedi ciupi che sei talmente ottusa da leggere solo quello che vuoi o immagini di vedere scritto.
    Il riferimento all'africa e solo geografico per evidenziare la maggior distanza dal tropico delle regioni citate da Russilion rispetto a Marbela.

    Ma che ci vuoi fare quando si e incarogniti con qualcuno non si perde occasione per cercare di evidenziare le stonature e non si perde occasione di stare zitti e evitare le brutte figure.

    La nonna, l'africa e mussolini ma perpiacere

    sta di fatto che nemmeno uno di quelli che ha detto che gli imprenditori nostrani sono degli incapaci non ha ancora proferito sillaba.

    Facile fare gli imprenditori con i soldi degli altri, con i propri?
  • modificato 00:40
    Guarda Ruggero che io sono un imprenditore e rischio tutti i giorni con i soldi miei e se sbaglio un investimento non vado a piangere dallo Stato. Indipendentemente da questo, io ho citato delle situazioni reali. Se su questo forum si badasse di più all'essenza delle cose che non alla forma ti renderesti conto che ci sono centinaia di campeggi aperti in Europa d'inverno. Senza andare lontano cito la Liguria e la costa dell'Esterel. Queste regioni sono ben lontane da Hammamet eppure ci sono degli imprenditori illuminati che han capito che la ricchezza si crea con il lavoro e non con le chiacchiere.

    E' lo stesso discorso della frutta e della verdura. Da Barcellona sino ad Almeria è un susseguirsi continuo di serre, di frutteti e di orti. Con il clima che abbiamo al sud dell' Italia importiamo frutta e verdura dalla Spagna. La penisola iberica è diventata la maggiore coltivatrice di olive. Questo dovrebbe farti capire l'indolenza tutta italica. Il discorso è che lo stato assistenziale ha infiacchito la nostra volontà. Se avrai l'occasione prova a farti un viaggetto nel sud della Spagna e ti renderai conto che il loro sviluppo, pur iniziato nel 1975 e quindi molto in ritardo rispetto al nostro, ci ha superati di gran lunga. I soldi che la UE ha elargito sono stati spesi nel modo giusto. Da noi i soldi elargiti dalla UE sono stati sprecati o peggio, mangiati.

    Io capisco che non tutte le realtà siano uguali e forse ci sono alcune regioni che non si prestano all'apertura invernale delle strutture, ma abbiamo molte regioni il cui clima è paragonabile a quello della Spagna del sud. Perchè allora non prendere il coraggio a due mani e provare. Io conosco molti italiani che svernano in Marocco, ma non perchè amino quella terra. Semplicemente perchè le strutture sono aperte ed i costi sono contenuti. Se ci fossero delle strutture equivalenti aperte al sud dell'Italia non andrebbero certamente in Marocco, ma rimarrebbero nella loro patria. Hai idea di quanto costi un viaggio sino in Marocco? Una fortuna. Sai quanto sarebbe più conveniente andare in Calabria od in Sicilia nonostante le autostrade o il caro gasolio.
  • modificato luglio 2011
    E' vero anche che molti campeggi nel sud sono stagionali perché non è la sola attività che fanno e d'inverno si dedicano all'attività più redditizia. Gestire il campeggio d'inverno deve essere redditizio per il personale che puoi occupare o perché c'è un giro che va oltre l'attrazione "marina". Purtroppo non è così. Io ho lavorato nel Lametino, nel Reggino e nel Catanzarese. D'inverno diventa il deserto dei tartari e non ci sono troppi posti diversi, attrazioni d'arte, dove poter andare. Molti hanno la roulotte stanziale nel campeggio e la usano in esate.

    Ad esempio, poi, un paio di campeggi che ho frequentato nella costa cilentana erano di persone del nord che in inverno facevano i maestri di sci. La situazione e "avariegata". Diversi proprietari poi preferiscono fare incassi nel periodo forte, ove i contratti con i fornitori sono sostenibili e chiudere del tutto in inverno. I nostri campeggi al sud vivono dello svuotamento o dello storno di manodopera (pizzaioli, camerieri, personale di fatica, etc.) dalle città e seguono la mobilità "delle masse" concentrandosi dove la domanda è più alta. Così d'inverno la domanda più bassa fa ritenere antieconomica l'apertura anche a ranghi ridotti. Almeno due tre persone (su turni di 12/8 ore) le devi mettere e devi tenere gli impianti in funzione e per tenerle e ristorare i costi devi incassare almeno 7-8000 euro al mese. Ora per fare 7000 euro a 25 - 30 euro al giorno devi avere una presenza di almeno 12-14 equipaggi al giorno. Il conto è presto fatto, non ne vale la pena. In posti come Diamante, o Tropea, in inverno non ho visto 14 equipaggi tutti i giorni in inverno. Se non ci sono ben altre attrattive e non c'è un bacino di grandi città che almeno si svuotino il fine settimana come può essere per la ligura; al sud, in quel sud, tranne il mare non c'è trippa per gatti.

    Ciao.
  • modificato 00:40
    OK Anto

    La tua spiegazione è logica, però come ho detto precedentemente,in Spagna ed in Marocco c'è un bacino di potenziali clienti, francesi, tedeschi, inglesi, danesi, svedesi, olandesi e italiani che potrebbero benissimo svernare da noi anziche nella penisola iberica od in Marocco. Sai cosa vuol dire viaggiare dalla Svezia a Marbella in termini di giorni e di costi? Purtroppo questa possibilità è loro negata perchè da noi non ci sono strutture aperte. Certamente non è una cosa che si improvvisa dall'oggi al domani, ma se non si inizia rischiamo di perdere per sempre migliaia di turisti annualmente. Ha un senso questo? Certamente bisognerebbe che la nostra rossa ministra al turismo aiutasse l'imprenditore che ha il coraggio di buttarsi, ma prestandogli i soldi ad un tasso agevolato per iniziare e non per pareggiare i bilanci se non arrivano i turisti come avviene adesso.
  • modificato 00:40
    Tu mi citi Marbella, io ti cito Taormina dove il turismo invernale c'è anche per congressi meeting etc..). Puoi citare un posto secondario da paragonane alla zona Tra Bovalino e Locri o tra Scalea e Diamante ove quest'ultima tratta costiera vive dei massici esodi estivi Napoletani e Salernitani con un bacino Campano di circa 5.000.000 di abitanti?

    Vedi io credo che il mercato sia un buon indicatore. Se non aprono in inverno una ragione c'è: la convenienza. Sono d'accordo con te poi che in questi casi si dovrebbe favorire l'apertura ma come? Creando cosa a Santa Maria del Cedro? Hai presente in certe zone a chi puoi mettere in mano soldi pubblici? O quali iniziative fare che poi siano durature?

    Io dico no, grazie. Lì abbiamo già dato.
  • modificato 00:40
    [quote]Roussillon:
    OK Anto

    La tua spiegazione è logica, però come ho detto precedentemente,in Spagna ed in Marocco c'è un bacino di potenziali clienti, francesi, tedeschi, inglesi, danesi, svedesi, olandesi e italiani che potrebbero benissimo svernare da noi anziche nella penisola iberica od in Marocco. Sai cosa vuol dire viaggiare dalla Svezia a Marbella in termini di giorni e di costi? Purtroppo questa possibilità è loro negata perchè da noi non ci sono strutture aperte. Certamente non è una cosa che si improvvisa dall'oggi al domani, ma se non si inizia rischiamo di perdere per sempre migliaia di turisti annualmente. Ha un senso questo? Certamente bisognerebbe che la nostra rossa ministra al turismo aiutasse l'imprenditore che ha il coraggio di buttarsi, ma prestandogli i soldi ad un tasso agevolato per iniziare e non per pareggiare i bilanci se non arrivano i turisti come avviene adesso.[/quote]

    Mi permetto umilmente di intervenire, essendo io un profano dell'ambiente e neo iscritto, ma anche ipotizzando di accedere a crediti a tasso agevolato , questi debiti prima o poi andranno onorati.
    Quanto ci vorrà per fidelizzare una clientela abituata a non "svernare" in Italia, tenendo conto che i costi italiani non sono spesso paragonabili a quelli Spagnoli e Marocchini.
    Cosa dovrebbe fare poi lo stato italiano in caso di insuccesso dell'iniziativa di tali imprenditori , farsi carico dei debiti o constatare la non praticabilità dell'idea e lasciare gli imprenditori al loro destino?

    Un paio di messaggi precedenti, lei stesso ha portato ad esempio, la lungimiranza dei produttori stranieri, citando l'esempio della produzione agricola in serra, e olearia, dimenticando che tale produzione è regolamentata da norme europee, vedi quote latte , distruzione delle eccedenze produttive di arance, pomodori e prodotti similari, qui non è un problema di capacità imprenditoriale, ma di adeguamento alle normative europee.

    Vogliate prendere questo mio intervento come un ulteriore elemento di discussione e non come un attacco a qualcuno.

    Matteo
  • modificato 00:40
    [quote]soloio:
    [quote]Roussillon:
    OK Anto

    La tua spiegazione è logica, però come ho detto precedentemente,in Spagna ed in Marocco c'è un bacino di potenziali clienti, francesi, tedeschi, inglesi, danesi, svedesi, olandesi e italiani che potrebbero benissimo svernare da noi anziche nella penisola iberica od in Marocco. Sai cosa vuol dire viaggiare dalla Svezia a Marbella in termini di giorni e di costi? Purtroppo questa possibilità è loro negata perchè da noi non ci sono strutture aperte. Certamente non è una cosa che si improvvisa dall'oggi al domani, ma se non si inizia rischiamo di perdere per sempre migliaia di turisti annualmente. Ha un senso questo? Certamente bisognerebbe che la nostra rossa ministra al turismo aiutasse l'imprenditore che ha il coraggio di buttarsi, ma prestandogli i soldi ad un tasso agevolato per iniziare e non per pareggiare i bilanci se non arrivano i turisti come avviene adesso.[/quote]

    Mi permetto umilmente di intervenire, essendo io un profano dell'ambiente e neo iscritto, ma anche ipotizzando di accedere a crediti a tasso agevolato , questi debiti prima o poi andranno onorati.
    Quanto ci vorrà per fidelizzare una clientela abituata a non "svernare" in Italia, tenendo conto che i costi italiani non sono spesso paragonabili a quelli Spagnoli e Marocchini.
    Cosa dovrebbe fare poi lo stato italiano in caso di insuccesso dell'iniziativa di tali imprenditori , farsi carico dei debiti o constatare la non praticabilità dell'idea e lasciare gli imprenditori al loro destino?

    Un paio di messaggi precedenti, lei stesso ha portato ad esempio, la lungimiranza dei produttori stranieri, citando l'esempio della produzione agricola in serra, e olearia, dimenticando che tale produzione è regolamentata da norme europee, vedi quote latte , distruzione delle eccedenze produttive di arance, pomodori e prodotti similari, qui non è un problema di capacità imprenditoriale, ma di adeguamento alle normative europee.

    Vogliate prendere questo mio intervento come un ulteriore elemento di discussione e non come un attacco a qualcuno.

    Matteo[/quote]

    "(...)Un paio di messaggi precedenti, lei stesso ha portato ad esempio, la lungimiranza dei produttori stranieri, citando l'esempio della produzione agricola in serra, e olearia, dimenticando che tale produzione è regolamentata da norme europee, vedi quote latte , distruzione delle eccedenze produttive di arance, pomodori e prodotti similari, qui non è un problema di capacità imprenditoriale, ma di adeguamento alle normative europee.(...)"

    Condivido l'analisi.
  • modificato luglio 2011
    Cercherò con questo mio intervento, anche se l'impresa è ardua, di rispondere ad Anto, Soloio e Yellowstone.

    Io ho citato Marbella perchè combinazione è la località che io frequento, ma dalla baia di Mazarron sino a Gibiltera è tutto un susseguirsi di campeggi aperti in inverno. Le località che si incontrano durante il tragitto non sono tutte amene come Marbella o come Taormina, ma hanno la particolarità di avere il clima mite dalla loro. Il turismo che frequenta questa zona è fatto di persone che hanno raggiunto una certa età, solo loro possono permettersi lunghe vacanze invernali. Questo turismo, oltretutto, non ha particolari esigenze di città d'arte o monumentali, ma di un luogo possibilmente a costi accessibili e con un clima mite che permetta loro svolgere attività semplici, ma all'aperto. E' uno spettacolo vedere queste persone sedute davanti al loro mezzi intente ai loro hobbies o dedite alla conversazione. In realtà è una vita estremamente semplice, ma condotta in un contesto piacevolmente caldo. Nei Paesi Scandinavi viene giorno alle 10 del mattino e viene alle notte alle 16. Io li ho visitati in inverno e vi assicuro che è una vita veramente grama. La Calabria o la Sicilia presentano tutte le particolarità climatiche ricercate da queste persone con in più un patrimonio artistico che la Spagna non possiede e delle coste la cui bellezza non è confrontabile con quelle della penisola iberica. Insomma, il posto ideale per svernare.

    Ora arriviamo all'aspetto logistico. Purtroppo mancano le strutture aperte d'inverno e quindi bisogna convincere gli imprenditori locali a tenere aperto in questa stagione. E' chiaro che un'imprenditore da solo non può riuscire a realizzare il tutto per cui dovrebbe essere aiutato dalle istituzioni, ma non solo finanziariamente, ma anche logisticamente pubblicizzando l'iniziativa nelle varie Nazioni e fornendo il necessario supporto di mediazione tra gli imprenditori locali e le agenzie turistiche. Un po' quello che il governo spagnolo sta facendo per le strutture iberiche.

    Chiaramente il finanziamento dovrebbe essere perlomeno quindicennale ed a tasso agevolato. Con questi presupposti l'investimento potrà cominciare a rendere dopo circa 5 anni. Almeno questo è quanto è successo in Spagna.

    Per quanto riguarda la questione ortofrutta io non penso che il problema italiano sia dovuto alle quote UE, ma piuttosto a questioni contingenti. Annualmente, io noto che in Spagna il terreno destinato alle culture aumenta. Sbancano addirittura delle intere montagne per creare aree coltivabili. E quindi vuol dire che c'è un mercato, Può anche darsi che lo facciano per prendere i contributi UE, ma vista la quantità di TIR che giornalmente viaggia tra la Spagna ed il resto dell'Europa carichi di prodotti ortofrutticoli escludo il dolo o, se dolo c'è, è marginale.
    Le Nazioni UE situate nell'Europa del nord hanno una produzione ortofrutticola insignificante per cui c'è molta richiesta di mercato e l'adesione alla UE di alcuni Paesi dell'est, dove parimenti la produzione ortifrutticola è assai limitata, ha aumentato ulteriormente la richiesta di mercato. In tutti i miei viaggi io ho notato che quasi tutti questi generi arrivano dalla Spagna. Questo vuol quindi dire tre cose: o il governo spagnolo è riuscito a strappare delle quote enormi ed allora a quel punto chiediamo al nostro ministero dell'agricoltura di rinegoziare le quote o i prezzi italiani non sono competitivi rispetto a quelli spagnoli o in Italia c'è una sottoproduzione. Esiste ancora un quarta ipotesi ed è quella della speculazione, visto che la merce destinata al macero viene in parte rimborsata, non vorrei che qualcuno ne approfittasse.

    Io abito in Piemonte, in una zona ricca di frutteti: mele, pesche e kiwi. Non è mai successo a mia memoria che parte della produzione sia stata distrutta. Non si hanno problemi di mercato e i coltivatori hanno tutti raggiunto un tenore di vita agiato.

    Scusatemi se mi sono dilungato, ma l'argomento è complesso.
  • modificato luglio 2011
    [quote]CIUPPI:
    bisogna pero' trovare il cretino che si metterebbe in societa' con te!! [/quote]

    Io , iooooooooooooooooooo O_O

    Ivano
  • modificato luglio 2011
    Scusate se mi intrometto, purtroppo il tutto parte dal famoso 1992, non parlo del governo di allora, ma dei decreti legge sulla leggittima concorrenza:

    Liberlizzazione dei prezzi degli alberghi,

    Liberalizzazione dei prezzi della benzina

    e delle strutture ricettive turistiche in generale.

    Questo e successo, chi come me che usa il camper dal 1982 si ricorda che in base alle stelle e a quello che avevi all'interno della struttura era considerata categoria e aveva un prezzo, più bello e attrezzato era più pagavi.

    Oggi non è cosi, nel momento di più richiesta alzo il prezzo.

    Per ciò che concerne le aperture invernali, in Sardegna due campeggi da me conosciuti vicino CAgliari, mi hanno risposto molto semplicemente:

    Devo restare aperto per avere 10/12 equipagi, e pagare le tasse sul presunto fatturato???????

    I famosi studi di settore, Che secondo lo stato, che sia di destra o di sinistra, la tua struttura in un anno può guadagnare esempio 50.000 euro tu per quello paghi, ma se io ne ho guadagnati 30.000 perche devo pagarne per 50.000.

    Questo è lo studio di grandi cervelloni.

    " Purtroppo nessuno che sia stato al governo a mai capito che Noi, ovvero la nostra Nazione solo col turismo potrebbe sollevare le sorti del paese.

    Con monumenti, spiagge che abbiamo, avremmo lavoro per molti."

    PARERE PERSONALE
    :evil::evil::evil::evil::evil:;)
  • modificato 00:40
    Il tuo Paolo non è un parere personale in quanto rispecchia il parere di molti. Gli studi di settore sono assurdi, completamente fuori da ogni realtà. Io che lavoro nell'imprenditoria conosco bene il problema. Di nuovo hanno studiato un sistema per castigare chi già paga le tasse. I grandi evasori degli studi di sistema se ne fanno un baffo. Comunque questo è un discorso che esula dall'oggetto del post e chiedo scusa se ho divagato.

    Il problema è che altre nazioni non hanno gli studi di settore e possono benissimo tenere aperti i campeggi tutto l'anno portandoci via quella merce preziosa che sono i turisti.

    Tuttavia io credo che non sia solo una questione di studi di settore, ma anche di mentalità. Il potenziale in clienti esiste anche d'inverno ed è quasi uguale se non superiore all'estate, solamente che nella bella stagione la media di permanenza per ogni equipaggio non credo superi la settimana. In inverno la media di permanenza, se prendiamo ad esempio la Spagna, potrebbe essere di tre mesi. Questo vuol dire programmarsi il lavoro ed il guadagno per tutta la stagione fredda. Non male vero?
  • modificato luglio 2011
    Roussillon: è semplice dove c'è convenienza i campeggi sono aperti. Basta vedere i campeggi che hanno aperture non stagionali, in Italia ce ne sono tanti ad esempio qui:
    Filtra per apertura annuale "SI".

    ...

    [url=http://www.turismoitinerante.com/campeggi/campsearch.php]Link Campeggi apertura invernale [/url]


    http://www.villageinternazionale.com/

    http://www.campeggi.com/camping/agricampeggio_salinella/scheda_campeggio.asp?id=4022

    E tanti altri. Probabilmente bisogna informarsi e campeggi aperti, se proprio si vuole, si trovano anche in inverno. Non tutti, ma ce ne sono tanti altri. Dove conviene aprono.

    Ciao.
  • modificato 00:40
    [quote]Roussillon:
    Il tuo Paolo non è un parere personale in quanto rispecchia il parere di molti. Gli studi di settore sono assurdi, completamente fuori da ogni realtà. Io che lavoro nell'imprenditoria conosco bene il problema. Di nuovo hanno studiato un sistema per castigare chi già paga le tasse. I grandi evasori degli studi di sistema se ne fanno un baffo. Comunque questo è un discorso che esula dall'oggetto del post e chiedo scusa se ho divagato.

    Il problema è che altre nazioni non hanno gli studi di settore e possono benissimo tenere aperti i campeggi tutto l'anno portandoci via quella merce preziosa che sono i turisti.

    Tuttavia io credo che non sia solo una questione di studi di settore, ma anche di mentalità. Il potenziale in clienti esiste anche d'inverno ed è quasi uguale se non superiore all'estate, solamente che nella bella stagione la media di permanenza per ogni equipaggio non credo superi la settimana. In inverno la media di permanenza, se prendiamo ad esempio la Spagna, potrebbe essere di tre mesi. Questo vuol dire programmarsi il lavoro ed il guadagno per tutta la stagione fredda. Non male vero?[/quote]

    Chiedo scusa per l'intervento.
    Può darsi che con il passare del tempo si possa in qualche modo far si che si fidelizzi l'utente europeo a "svernare" in Italia, anche se a mio parere il sud della Spagna ha un clima molto differente da quello del sud Italia, ma non possiamo pretendere che con l'attuale legislazione fiscale gli imprenditori turistici rischino di loro per modificare una realtà consolidata e tutto sommato remunerativa.

    Perché mi pare di capire che quello che state ipotizzando è diminuire i prezzi e aumentare il periodo di fruizione del servizio per compensare i mancati guadagni indotti dalla diminuzione delle tariffe.

    Che tradotto significa mantenere invariate i guadagni e aumentare le uscite, e quindi aumentare a dismisura i rischi di impresa.
  • modificato 00:40
    Ciao Roberto, purtroppo la pressione fiscale rientra nella gestione del campeggio stesso, da lì

    la consuetudine di diventare stagionali, il personale non lo pago, e non è vero che lo stagionale

    guadagna di più, anzi costa meno di contribbuti,poi come già qualcuno a detto molti ma non tutti hanno una doppia attività.

    Ma secondo me il problema più grande è dato dall'assenza delle famose categorie e di chi controllava,
    la liberalizzazione dei prezzi non ha fatto altro che le varie associazioni hanno fatto cartello, vedi quello che è successo per i traghetti della Sardegna ultimamente, non avendo più la Tirrenia che era statale, loro con un accordo semplice hanno alzato i prezzi.

    Vi racconto un piccolo fatto successo con la Morte del Papa a Roma, un albergo che conosco molto bene
    per la grande richiesta di camere, per i funerali del Papa, da 30 euro a notte solo dormire, e già erano troppi, ha venduto delle stanze senza BAGNO a 200 euro a notte.

    questo succede anche con i campeggi sul mare nel momento maggior richiesta, cosa gli interessa di rimanere aperti in inverno, quando posso guadagnare molto ma molto nei tre mesi estivi????

    Sempre parere personale rimane

    ;);););););););)
  • modificato 00:40
    Buona domenica Paolo

    certamente la pressione fiscale è molto alta e se non hai la certezza della clientela può essere un grande rischio. Pur tuttavia ci sono regioni italiane tipo la Liguria, dove i campeggi sono aperti anche d'inverno. Non hanno problemi di clienti perchè molti pensionati piemontesi e lombardi vanno a svernare in un clima più mite.

    Se tanto mi da tanto questo significa che in Liguria hanno risolto il problema fiscale.

    Ciao
  • modificato luglio 2011
    Roussillon, non ti offendere, perché è una mia deformazione professionale, prima di dare soluzioni sono abituato a capire che c'è un problema da risolvere e una causa da individuare.

    Solo dopo che è stata individuata la causa si possono cercare soluzioni valutando per ciascuna di esse i vantaggi e gli svantaggi, i rischi e le opportunità e le conseguenze ed effetti delle soluzioni (si chiama Problem solving).

    Qui mi pare che si stia ignorando la fase principale: esiste un problema di stagionalità maggiore rispetto alla Spagna da te citata?

    Riprenderò a postare solo dopo che qualcuno avrà più o meno fatto questo ragionamento e dimostrata l'esistenza del problema (suggerito dal mio precedente post), estremizzo il concetto per renderlo più evidente.

    1) in Spagna TUTTI i campeggi hanno apertura annuale (dimostrare prego) e tutti hanno adeguato ritorno (dimostrare prego).
    2) in Italia non è così (dimostrare prego), sono tutti chiusi e questo di per sé determina che non si creino le possibilità per tenerli aperti (dimostrare causa ed effetto prego).


    Personalmente non spendo mai soldi miei per un problema che non esiste. E spesso chi fa politica o chi vende prodotti si incentra parecchio su farti sapere che hai un problema (o te lo crea) e se lo vuoi risolvere allora devi mettere la mani alla tasca.

    Ciao.
  • modificato 00:40
    Io non ho detto che tutti i campeggi spagnoli hanno apertura annuale, ma ho specificato che dalla baia di Mazarron a Gibilterra sono tutti aperti anche d'inverno. Tale zona geografica corrisponde all'Andalusia per cui se vuoi dare uno sguardo a link che vado a postare ti renderai conto della veridicità delle mie parole.

    http://www.eurocampings.it/it/europa/spagna/andalusia/?start=4

    Io non so se tutti questi campeggi hanno un ritorno economico adeguato. Ti posso dire che in questo tratto di costa ci sono migliaia di stranieri e quindi se stanno aperti vuol dire che c'è anche un ritorno. Se io confronto il sud dell'Italia, che dal punto di vista climatico è equivalente, noto che ci sono meno campeggi aperti. Questo sono i links relativi.

    http://www.eurocampings.it/it/europa/italia/calabria/?more=1&start=3
    http://www.eurocampings.it/it/europa/italia/sicilia/?start=2

    Come ho detto a Pavolo 75 in Liguria c'è un buon numero di campeggi aperti anche d'inverno. Questo è il link.

    http://www.eurocampings.it/it/europa/italia/liguria/

    Questa zona è la prediletta dai pensionati piemontesi e lombardi che, anche se non trovano il clima del sud dell'Italia o del sud della Spagna, trovano comunque un clima più mite delle regioni di origine.

    Come ti ho detto nei miei interventi precedenti, se vogliamo portare via un po' di turismo alla Spagna, non è sufficiente allungare l'apertura di più campeggi, ma è anche necessaria un'azione di supporto logistico da parte delle istituzioni che, con opportune azioni di marketing, convicano il bacino turistico che attualmente frequenta la Spagna ad abbandonarla per l'Italia.

    Proprio questa mattina leggevo dei dati sul turismo editi dal relativo ministero francese. Al primo posto come afflusso di visitatori si trova la Francia con 76 milioni di presenze annue, seguita dalla Spagna e poi dall'Italia. Ora, se consideri che l'Italia da sola possiede il 60% delle opere d'arte europee, non mi pare un exploit molto significativo e la dice lunga sulla politica turistica italiana.

    Spero di essere stato chiaro e ti auguro un buon pomeriggio.
  • modificato 00:40
    Quanto costano i camping di cui fai riferimento???
  • modificato 00:40
    Se clicchi sui links che ho postato potrai trovare tutte le informazioni come prezzi, offerte etc.
  • modificato 00:40
    Ho visto a campione che effettivamente sono aperti, ma ho visto anche foto su google earth e lo studio sulla ricettività itialia su RTBIcocca che porta la Calabria in una colore parecchio sfumato. Non è che la causa è l'appetibilità turistica di per sé più alta della Murisa spagnola rispetto alla Calabria?? La tranquillità e la delinquenza organizzata possono entrarci in qualche modo? Perché la Ligura è diversa dalla Calabria e lì sono aperti??
  • modificato 00:40
    Anto

    Hai posto una serie di belle domande. Per quello che so io le coste calabresi sono molto più belle di quelle spagnole per cui almeno dal punto di vista paesaggistico la Calabria dovrebbe prevalere.

    Il discorso a parer mio è però molto più complesso e qui entra in gioco la fase di marketing specialmente con i tedeschi. Certamente la delinquenza organizzata ha molta influenza sugli stranieri. Le notizie all'estero sono sempre amplificate dai giornali locali e questo non contribuisce ad invogliare la gente a venire nel nostro Paese.

    Come ho precedentemente detto, il turismo invernale spagnolo è fatto di persone semplici e di non altissima cultura per cui non si fanno un'idea propria sulla realtà italiana, ma accettano pedessequamente ciò che viene loro riferito. Non è escluso che qualche giornale turistico locale non prenda soldi da qualche operatore spagnolo per diffondere certe notizie.
    Inoltre il popolo tedesco soffre di un complesso d'inferiorità e tutto quello che non rientra nel loro modo di pensare li spaventa per cui tutte le dicerie sull'Italia li mettono veramente in una situazione di panico.
    In Andalusia cosa hanno fatto? Hanno ricreato per loro la situazione che trovano in Germania e quindi ordine teutonico, medici tedeschi, prodotti alimentari tedeschi, stampa tedesca. Un po' come è successo da noi sul lago di Garda, dove trovi giornali tedeschi, ma fai fatica a trovare quelli italiani. Questa sutuazione li mette a loro agio perchè si sentono protetti e possono godere di alcune agevolazioni come prezzi più bassi rispetto alla media tedesca, vino in quantità a prezzi molto accessibili. E' una porcheria, ma a loro va bene così perchè non hanno un'educazione vinicola come abbiamo noi italiani.
    Questo dovrebbe esaurire in parte la questione spagnola.

    La Liguria, invece, è il bacino di utenza per il Piemonte e la Lombardia, regioni che non hanno sbocchi sul mare. La Calabria è il bacino di utenza di nessuno perchè le regioni limitrofe danno tutte sul mare per cui non c'è la necessità tutta piemontese e lombarda di cercare climi più miti in inverno. Lo potrebbe diventare per i Paesi del nord Europa però deve accettare certe regole, non ultima quella di allineare i prezzi alla media europea.

    Certamente il problema è molto più complesso di come lo stiamo dibattendo noi che per ragioni di spazio dobbiamo per forza limitare i nostri interventi. Questo sarebbe il compito del ministero del turismo. Non è accettabile che con il patrimonio artistico e le bellezze naturali che abbiamo, l'Italia risulti solamente al terzo posto tra i Paesi europei come affluenza di turisti.

    Una cosa però mi sento di dire: tu ed io, quando avremo sviscerato per bene l'argomento, saremo insigniti di una laurea honoris causa in scienze turistiche.
  • modificato 00:40
    Una curiosità sig. Russilion , visto che lei va a svernare in spagna, perché non lo fa in sicilia o in calabria , visto che a quanto risulta anche in tali regioni risultano esserci campeggi aperti tutto l'anno?

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