La moda del linguaggio..........estero, fa più "IN"

modificato 03:49 in Camper Bar
Non voglio sembrare il tizio ancorato alle vecchie abitudini o comunque non al passo con i tempi, (anche se qualche amico ogni tanto mi chiama anziano) ma mi trovo sempre più spesso a parlare con persone che usano termini inglesi nel bel mezzo di discussioni in italiano e la cosa mi infastidisce ed a volte mi fa ridere.faccio alcuni esempi:".....qui prevediamo un building...." prevdiamo un edificio " ...i nostri competitor costano meno" i nostri concorrenti costano meno".... comprare in after market...." comprare dopo l'acquisto" ...è un brand di successo" è un marchio di successo"...è necessario un business plan" è necessario un pinao finanziarioe via dicendo ce ne sarebbero a decine.Per cui mi chiedo e Vi chiedo secondo voi è una moda, una ostentazione di cultura "globalizzata"Oppure?.................
dal capoluogo della Tuscia

Commenti

  • modificato 03:49
    Con me sfondi una porta aperta, io sono un fautore della lingua italiana. Purtroppo però certe parole straniere sono oramai entrate nel linguaggio comune e siamo arrivati al paradosso che molti capiscono meglio le espressioni in inglese che le equivalenti italiane.C'è però da dire, al di là degli esempi che hai pubblicato, che ci sono dei termini in inglese, specialmente quelli tecnici, più precisi e che rendono meglio il concetto dei termini italiani.
  • modificato 03:49
    che poi magari siccome sono tutti anglofoni pronunciano le parole in un improbabile anglo-qualchecosa che si capiscono solo loro....però fa scena....
    .... dall'etruschia centrale viterbese.....
    è il voler giudicare che ci sconfigge... (Col. Kurtz)


  • modificato 03:49
    Ci stà la difesa della lingua italiana, pero' ci sono parole che ormai sono entrate quasi in maniera naturale nella lingua italiana (non mi riferisco nello specifico a quelle che hai scritto te).... e addirittura sono riportate nei piu' importanti dizionari della lingua italiana con la specifica definizione termine importato dalla lingua ecc.....I notri figli e nipoti non ci faranno neanche caso se sono italiane o meno, le pronunceranno e basta... l'unica cosa che da nostalgico quale sono (anche se non mi dispiace l'avanzamento "tecnologico"), è che questo modo di parlare si sostituirà inevitabilmente al gergo dialettale... a cui noi siamo stati abituati dai genitori, nonni, ecc...
  • modificato 03:49
    Parlo da under30 che ha perso un'importantissima opportunità lavorativa per aver mostrato alcune lacune al collquio in inglese;Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) la società è sempre più unificata, non esistono più i territori, intesi come regioni o nazioni, ma esistono soltanto 3 grandi stati: l'Europa, la Cina e gli USA. E' sempre più importante che le persone provenienti da questi 3 stati parlino un unico linguaggio, non solo in ambito professionale ma anche nella quotidianità, quindi ben venga l'introduzione di espressioni internazionali nella nostra lingua, perchè ci dobbiamo avvicinare sempre di più a questo linguaggio universale. Potrà non essere bello, rovinare l'unicità dei nostri dialetti che personalmente amo, potrà sembrare una moda o un "modo" per assomigliare agli altri ma come detto prima l'utilità di un linguaggio unico è enorme, quindi non c'è bisogno che ve lo dica io ma se avete figli piccoli, in piena età di apprendimento, fate studiare loro le lingue, il più possibile, perchè già superati i 20 si fa fatica a cambiare le proprie abitudini. SalutiTommi
  • modificato 03:49
    Stiamo forse facendo un po' di confusione. Io parlo quattro lungue e quindi sono pienamente convinto della necessità di comunicare con le altre nazioni. Imparare una lingua diversa dalla nostra è indispensabile per il futuro. Questo però non deve farci dimenticare la nostra lingua madre. Se si comunica tra italiani non ha senso usare termini di un'altro idioma, anche perché certe espressioni dell'italiano non hanno l'equivalente in altre lingue e viceversa.La lingua, qualunque essa sia, va utilizzata per esprimere dei concetti che molto spesso sono il retaggio della cultura di un popolo . Va quindi da se che se io voglio trasmettere ad un italiano uno stato d'animo (ironia, tristezza, allegria, umorismo, etc.) posso solamente usare la mia lingua madre perché in essa è insita la nostra mentalità.Già solamente la trasposizione di frasi dialettali in italiano non hanno l'enfasi che io ci voglio mettere.
  • modificato 03:49
    *ROFL*ricordo un discorso con un centro assistenza "bauscia" di Milano che nel suo discorso ha inserito 4 o 5 volte, invece di feedback, la parola freeback !!
  • modificato 03:49
    Che la padronanza della lingua inglese apra porte e detti legge nel mondo del lavoro l'ho capito fin da ragazzino ... e infatti parlo un inglese inascoltabile, leggo comprendendo circa il 22% di quel che c'è scritto (capisco tutti i "the" e i pronomi ...), parlando di genitivo sassone la mia mente restituisce l'evocazione di qualcosa di fallico ... e sassoso ... non capisco assolutamente nulla ascoltandolo (ogni tanto mi testo con i cartoni animati per bambini ... l'inglese più facile che ci sia ... non ci capisco nulla).Faccio tuttavia una netta distinzione tra il parlare una lingua o semplicemente adottarne dei termini che per storia, tradizione, diffusione o sa Dio per cos'altro sono entrati a far parte della nostra cultura e, a qualcuno può dispiacere, dei nostri più stimati dizionari.La mia vita non ne prevede l'uso ... un infermiere non si occupa di building e non ha competitor, soprattutto non prevede di studiare un business plain per sfoggiare, acquistandolo after market, un articolo di un brand di successo.Ritengo tuttavia che la riflessione debba focalizzarsi sul fatto che certi termini sono entrati nei dizionari e certi altri no, indice del fatto che alcuni si doffondono a macchia d'olio nel "chiacchierato" quotidiano ... ed altri, semplicemente, non lo fanno.Le lingue sono nate e si sono sviluppate così ... ed è un processo in continua evoluzione.Oggi si dice che il vero italiano è quello di Dante ... tuttavia nessun italiano parla più così ... e probabilmente nessun italiano 200 anni prima parlava come lui.La cosa che invece mi infastidisce è leggere abbreviazioni di varia natura e genere che non fanno che storpiare la nostra armonicissima lingua, fantocci figli del cellularesimo degli ultimi lustri ... Provo ad esprimermi meglio con un esempio: oggi ho letto qst articolo ke mi ha interessato xche se 6 italiano dv parlarlo bene.A darmi ancora più fastidio è leggere troppo spesso, e troppo spesso scritte da giovani in immediata età post-scolare, frasi che ignorano completamente la grammatica ... Riscontrare l'incapacità di coniugare un verbo, o banalmente la disconoscienza della punteggiatura, mi turbano profondamente.
  • modificato 03:49
    io non sono contrario ai termini inglesi o stranieri, specie in campo tecnico, ma nell'uso quotidiano sono solo una storpiatura, infatti il 95% di chi li usa non ne sa ne l'esatto termine ne il vero significato semplicemnte lo usa, più per sentito dire che per necessita di comunicazione
  • modificato 03:49
    Roussillon ha scritto:
    Stiamo forse facendo un po' di confusione. Io parlo quattro lungue e quindi sono pienamente convinto della necessità di comunicare con le altre nazioni. Imparare una lingua diversa dalla nostra è indispensabile per il futuro. Questo però non deve farci dimenticare la nostra lingua madre. Se si comunica tra italiani non ha senso usare termini di un'altro idioma, anche perché certe espressioni dell'italiano non hanno l'equivalente in altre lingue e viceversa.
    Esattamente intendevo proprio e solo questo, poi benvenute le lingue straniere, ma in un discorso fatto tra italiani è ridicolo usare un altra lingua.
    dal capoluogo della Tuscia
  • modificato 03:49
    Spesso trovo che sia una farlocca ostentazione. E' vero che ci sono termini che ormai fanno parte del nostro linguaggio ma è altrettanto vero che spesso se ne abusa e non se ne conosce nemmeno la pronuncia corretta (quando non è il significato stesso a mancare) ... la nostra lingua è quella che ha più vocaboli di tutte le altre ed è probabilmente la più complessa ed articolata ma, alla fine, usiamo tutti le stesse poche parole per comunicare. E poi pensiamo che mass media sia un'espressione inglese ...
  • modificato 03:49
    Scusate allora non avevo capito un cavolo, ben vengano le altre lingue ma giustamente come dite voi, a Firenze, tra fiorentini, si parla fiorentino! SalutiTommy

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